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martedì 21 marzo 2017

Da vassoio per dolci a cestino

Qualche giorno fa ho acquistato due primuline da regalare ad una signora e mi sono ritrovata a non sapere come confezionarle perché pensavo di avere un cestino adatto... e invece non era così.
In compenso, avevo tanti vassoi di cartone per dolci in attesa di riciclo, ed ecco arrivato il momento di provarne uno.


In realtà il packaging finale era completato da un foglio di plastica trasparente legato alla base delle piantine con un filo di raffia naturale, ma non ho fatto in tempo a fotografarlo perché ero in ritardo.
Ma vediamo i semplici passaggi per trasformare il vassoio in un cestino.

da vassoio a cestino di cartone 2

L'operazione consiste semplicemente nel rialzare i bordi; a me bastava un leggero rialzo, ma si possono ottenere bordi più alti, a seconda delle necessità.
Per prima cosa ho asportato un triangolino di cartone da ogni spigolo del vassoio (foto 1); poi ho forato entrambi i lembi ottenuti (foto 2) e ho fatto passare uno spago come si vede qua sopra (foto 3).
Infine basta legare lo spago in un angolo, o dove si preferisce, tirando delicatamente fino a rialzare i bordi chiudendo gli angoli (foto 4).
Io ho ripiegato la base del vassoio sulle linee preesistenti; se si dovesse ridurre ulteriormente il fondo del cestino per ottenere bordi più alti, sarà necessario incidere parzialmente le linee sulle quali si effettueranno le pieghe con un taglierino.

Per stabilizzare i vasetti durante il trasporto li ho "affondati" un letto di paglia tenuta da parte dalla confezione di un cesto natalizio; volendo, il cestino può essere ri-usato così com'è come centro tavola o packaging pasquale, adagiandovi delle uova colorate o di cioccolato.



Buon inizio di primavera a tutti! =)


venerdì 17 marzo 2017

Portafoto finto mosaico + "INIZIATIVE IN CORSO" #48 + Vincitore Giveaway mensile

Post denso di argomenti quello di oggi, sebbene in ritardo rispetto all'orario consueto. Ma, come di consueto, prima di dare il via alla raccolta dedicata alle iniziative in corso, che si rinnova ogni 2 venerdì, vi mostro un lavoro; quello di oggi è stato realizzato diversi anni fa, prima ancora che il blog fosse nei miei pensieri, ma solo ieri mi è ricapitato tra le mani e mi è venuta voglia di pubblicarlo.


Si tratta di un coloratissimo portafoto di legno decorato con la tecnica del finto mosaico, di cui avevo già parlato in occasione del restauro delle antine della mia cucina, dell'orologio da parete, e della scatola di legno.


In apparenza sembra una tecnica complicata e laboriosa, in realtà è più semplice di quanto appaia. Sia nel caso si voglia riprodurre un disegno con uno "schema di senso compiuto", sia nel caso di un motivo decorativo astratto come quello a onde colorate del portafoto in questione, il procedimento consiste nel tracciare con una matita dapprima solo le linee principali della decorazione, in questo caso le onde, tralasciando in un primo momento i particolari.
Poi si riempiono con il colore, nel mio caso acrilico, le campiture che prevedono la stessa tinta; si sceglie una tonalità media per ogni colore e si dipingono grossolanamente con un pennello piatto.
Poi si tracciano a matita le righe che saranno le "fughe" delle singole tessere che comporranno il mosaico; successivamente si dipingono le piastrelline, scurendone alcune e schiarendone altre rispetto al colore di base con cui avevamo riempito le varie campiture, alternando in modo non regolare le differenti tonalità.
Poi, con un pennello fine a punta tonda, si ripassano con un colore molto scuro, nero o grigio scuro, tutte le fughe che contornano le singole tessere.
Infine, si rifinisce il lavoro collocando qua e là in modo irregolare dei tocchi di luce con il bianco e delle ombre con un colore neutro ma leggermente scuro; in modo irregolare sì, ma rispettando la direzione di una ipotetica fonte di luce
Ultimo passaggio, proteggere tutto il lavoro con una o più mani di vernice trasparente.
Come dico spesso, si fa prima a farlo che a dirlo, ed è una tecnica adatta anche ai principianti del pennello.

*********************

Secondo argomento del post di oggi è il


ovvero la raccolta che è aperta a tutti per pubblicizzare e condividere le iniziative
in corso nei blog, senza regole né limitazioni.
Trovate il pulsante azzurro ADD YOUR LINK in fondo a questo post,
cliccateci sopra per aggiungere i vostri post.

Io dal canto mio vi segnalo il


che è fresco fresco perché è iniziato soltanto ieri,
ma già vanta un bel numero di link farfallosi.
Cliccate sul banner qua sopra per ammirarli e per aggiungere i vostri.

Cliccate invece su quello delle iniziative in corso
per tutto ciò che riguarda la raccolta che ormai si ripete ogni due settimane da un paio d'anni
perché non voglio porre altri indugi alla proclamazione del vincitore del


Come sapete non sono io a decretare il vincitore del piccolo premio
bensì il numero di click ricevuti dai link partecipanti alla raccolta.
Ed ecco la schermata che vi mostra come sono andate le cose:


I link sono ordinati in base ai clicks ricevuti al momento della chiusura della raccolta e,
 come si vede nella 6° colonna
ha vinto Sara!

Sara, se ti fa piacere, aspetto il tuo indirizzo via mail.

A presto! =)








martedì 14 marzo 2017

Contenitore pensile porta-rotoli, con riciclo confezione di cartone

Ho visto più volte in rete questo accessorio da cucina, realizzato però con scatole più grandi, tipo quelle dei cereali. Dato che però non ne acquisto mai, mi sono accontentata della confezione di cartone di un preparato per purè in fiocchi, che poi si è rivelata della misura perfetta per contenere i tre rotoli che mi interessano.


La comodità è quella di avere un contenitore discreto, snello ma robusto, che si può appendere all'interno dell'antina di un mobile della cucina, per tenere in ordine, ma allo stesso tempo a portata di mano, i rotoli della pellicola, dell'alluminio e della carta forno. In genere vengono riposti "sfusi" all'interno di un mobile, ma non stanno mai a posto e occupano un mucchio di spazio. Oppure vengono sistemati negli appositi porta-rotoli multipli da parete, ma in questo caso si riempiono di polvere.

scatola pensile porta-rotoli 3 copia

In questo modo invece si può creare un contenitore compatto e salva-spazio a costo zero, riciclando una confezione di cartone per alimenti, in pochissime mosse e in 5 minuti.

scatola pensile porta-rotoli 2 copia

Dopo aver tagliato le alette della chiusura, ho rivestito il davanti, il fondo e i fianchi della scatola con delle strisce adesive decorate e plastificate, ma si può anche dipingere con colori acrilici o pennarelli indelebili, ricoprire con della stoffa, oppure con della carta da cucina applicata con della colla vinilica diluita con acqua per poi decorarla a piacere, per esempio con il découpage; ma, dato che il contenitore può essere posizionato nascosto all'interno di un mobile, la scatola può addirittura essere lasciata al naturale, se non si vuole "perdere tempo" con l'aspetto decorativo ma usufruire solo di quello pratico.
Sul retro ho applicato sull'intera superficie delle strisce di nastro biadesivo, con il quale ho fissato il porta-rotoli all'antina del mobile.

Vi aspetto giovedì,
per il terzo linky party a tema di quest'anno. =)

P.S. C'è ancora pochissimo tempo per aggiungere link alla raccolta


e per cliccare su quelle che vi piacciono di più affinché la più visualizzata
possa aggiudicarsi il piccolo dono del giveaway finale.


lunedì 13 febbraio 2017

Tappetino "Arlecchino", di magliette smesse

Continuo con il riciclo della montagna di indumenti smessi che ho da smaltire; questa volta mi sono occupata di magliette, canotte, camicie da notte, pigiami... tutto ciò che ho trovato a base di maglina.
Premetto che ce ne vuole tanta, e soprattutto ci vuole taaaaaaanta pazienza... io ho impiegato circa 12 ore per questo tappeto multicolore che, visto il periodo in cui ci troviamo,  ho chiamato "Arlecchino".


E' un modo di riciclare la stoffa che non ho inventato io, ne ho viste svariate versioni in rete: si tratta semplicemente di ridurre il tessuto a striscioline e di annodarle ad una base costituita da una rete antiscivolo, di quelle che si mettono sotto ai comuni tappeti. Ecco come ho fatto io:

tappetino magliette 2 copia

Le immagini parlano abbastanza da sole, data la semplicità dell'esecuzione; segnalo solo che le strisce vanno tirate bene in modo che il tessuto si arrotoli su se stesso. Non è necessario essere troppo precisi nel taglio e nelle dimensioni, e la lunghezza dei "tentacoli" del tappeto finito si può scegliere in base ai propri gusti; inoltre, può essere anche regolata in un secondo tempo "potandoli" con le forbici.

tappetino magliette 3 copia

Ovviamente, anche la forma e la dimensione del tappeto possono essere diverse da quelle che ho scelto io: il mio è ovale e misura circa 65 x 53 cm. Ma si può fare tondo, quadrato, rettangolare e persino di forma irregolare, dato che la rete si taglia facilmente con qualsiasi forbice.
Le strisce si annodano ad ogni quadretto, cominciando da una estremità e procedendo per righe adiacenti, fino a ricoprire tutta la superficie.

tappetino magliette 4 copia

In base al materiale che si ha a disposizione, si può realizzare un tappetino a tinta unita, a strisce, a cerchi concentrici, a settori di colore contrastante, a tinte digradanti più o meno sfumate, oppure "a casaccio"... come ho fatto io. Le possibilità sono praticamente infinite.

A presto! =)



domenica 5 febbraio 2017

Riciclo velocissimo indumenti smessi: il paraspifferi, senza forbici né ago&filo

Sono in una delle mie fasi di decluttering intensivo, che questa volta in particolare sembra quasi un raptus incontenibile: niente sfugge alle mie grinfie. E, a differenza delle volte precedenti, sto cercando di riusare/riciclare SUBITO ciò che prendo in mano, senza limitarmi a spostarlo/trovargli un nuovo posto. E, udite udite, sto anche buttando via alcune cose accumulate in attesa di trasformazione.


Protagonisti indiscussi di questi giorni sono gli indumenti smessi: abiti ormai piccoli delle creature cresciute, pantaloni bucati e strappati, magliette orrendamente macchiate indelebilmente (perché se sono poco macchiate indelebilmente le recupero con la pittura su stoffa), vecchie e smunte coperte, ecc... Questa categoria di materiale da riciclare si è guadagnata questo "onore" anche e soprattutto a causa della sua quantità; infatti non ho solo gli indumenti della mia famiglia (e siamo in 4 persone), ma anche quelli di amiche (e relative famiglie) che sanno che prima della discarica ci sono io.

Ma veniamo al soggetto di questo post: il paraspifferi, ovvero quel "salsicciotto ripieno" che si mette in inverno davanti alle finestre per evitare che entrino per l'appunto gli spifferi d'aria.
E non è certo un'idea né geniale né innovativa quella di riempirlo di stracci, dato che le nostre nonne lo facevano già dalla notte dei tempi.
Ma io ho usato un metodo velocissimo per realizzarlo (circa un quarto d'ora), che inoltre mi consente eventualmente di ri-usare gli indumenti che lo riempiono in un secondo momento, dal momento che non vengono né tagliati né cuciti. In ogni caso, rende più agevole il lavaggio e soprattutto l'asciugatura dell'interno, dato che si può "smontare" completamente in un attimo.

paraspifferi riciclo indumenti 2

1. Ho disposto sul tavolo gli abiti piegati sommariamente, stendendoli e sovrapponendoli leggermente, fino a formare un rettangolo lungo quanto la lunghezza del vano della finestra in cui dovrà essere utilizzato il paraspifferi e largo una quarantina di centimetri; quest'ultimo dato dipende dallo spessore che dovrà avere il "salsicciotto"... io mi sono regolata a occhio.
2. Ho arrotolato il "puzzle" di vestiti cominciando da uno dei lati lunghi.
3. Ho bloccato il rotolo ottenuto con degli elastici disposti a distanze regolari cominciando da una estremità.
4. Ecco il serpentone legato come un arrosto.

paraspifferi riciclo indumenti 3

Io avevo in giro un copri-paraspifferi fatto all'uncinetto più di una ventina di anni fa e mandato quasi subito in pensione; è lavorato in modo semplicissimo, ovvero con due giri di sole maglie alte alternati ad un giro composto da *1 maglia alta - 1 catenella - 1 maglia alta saltando una maglia di base* ripetuto per tutto il giro.
Se non si ha, o non si vuole realizzare, un involucro all'uncinetto o ai ferri si può anche usare la gamba di una calzamaglia, le maniche di un vecchio maglione, un rettangolo ricavato da una vecchia coperta cucito sul lato lungo.
Per chiudere le estremità del mio paraspifferi io ho usato due laccetti che fino a poco prima erano la coulisse di un pantalone finito arrotolato nel "ripieno".

paraspifferi riciclo indumenti 4

Ed ecco il mio serpentone al suo posto. Se fosse destinato alla cameretta dei bambini si può anche rivestire con un involucro lavorato all'uncinetto come in questo caso, ma un po più grazioso e spiritoso come Vanessa la serpentessa.
Questo è un metodo velocissimo per riciclare vecchi abiti smessi; un modo mediamente svelto è quello di tagliarli in modo da formare una striscia continua di fettuccia da lavorare all'uncinetto o ai ferri, e una maniera molto meno rapida, ma di grande soddisfazione, è il patchwork senz'ago.

A presto. =)



venerdì 9 dicembre 2016

Cestini di fettuccia, di lana, di tulle; idea regalo all'uncinetto facile e veloce, con spiegazioni

Un oggetto classico, un cestino dalla forma semplice che ricorda un mastello a due manici, fatto all'uncinetto; ciò che lo rende ogni volta diverso è il materiale con il quale è realizzato, anche se il procedimento è sempre lo stesso.


Si tratta di un lavoro facile, perché vengono impiegate solo catenelle, maglie basse e bassissime, e veloce, soprattutto se il filato è di grosso spessore.
Il più indicato è la fettuccia, anche recuperata da vecchie T-shirt o coperte, ma va bene anche lana più o meno grossa, un gomitolo di tulle, di spago, di filo di plastica riciclata, o qualsiasi cosa sia "uncinettabile".

cestini di fettuccia, di lana e di tulle 2

Come dicevo, cambia il filato ma il procedimento è sempre lo stesso e per comodità spiegherò quello usato per il cestino di fettuccia azzurro,
Ho iniziato dal fondo, lavorando in tondo (con gli opportuni aumenti) a partite da 4 catenelle chiuse ad anello e proseguendo a maglia bassa per un numero di giri necessario ad arrivare alla grandezza desiderata.
Per delineare meglio la circonferenza della base, ho eseguito un giro a maglia bassa in costa.
I fianchi del cestino sono composti da 4 giri a maglia bassa, senza aumenti; i manici si formano durante l'esecuzione dell'ultimo di questi 4 giri interrompendo le maglie basse nel punto desiderato, lavorando alcune catenelle (il numero dipende dalla dimensione che devono avere i manici, anche in proporzione al resto del cestino), saltando alcune maglie di base e proseguendo a maglia bassa. Ripetere per l'altro manico.
Io ho terminato con un giro a maglia bassissima (maglia bassa in corrispondenza dei manici), ma si può fare anche a maglia bassa o a punto gambero.

cestini di fettuccia, di lana e di tulle 3

L'esterno del cestino si può lasciare "liscio" oppure decorare a piacere, per esempio con un fiore all'uncinetto come nel caso di quello di tulle lilla. In questo caso, con l'ultimo rimasuglio del gomitolo ho confezionato anche un piccolo sacchettino abbinato, da usare come contenitore per piccoli doni o oggetti, come per esempio un gessetto profumato.

Questi cestini possono essere già di per sé un'idea regalo, ma anche un regalo-nel-regalo, in quanto possono essere utilizzati come confezione per altri oggetti, come per esempio piccoli asciugamani, saponi (meglio se artigianali), prodotti per la cura della persona, cioccolatini e caramelle, conserve, pot-pourri, profuma-ambienti e quant'altro.

I cestini si possono realizzare con molti materiali diversi, oltre ai tre di questo post; cliccando sui link seguenti, potete vederne altri fatti di plastica, di spago inglobato nel cotone, di tappi di sughero, di pasta di legno, di CD e nastro per i pacchi e di fil di ferro.

Questo post partecipa a:


una delle 4 raccolte natalizie già belle piene di tanti bellissimi
spunti per vestire a festa il nostro Natale e per regali fatti a mano originali.
Tutto ciò è possibile grazie al prezioso contributo di tutti i partecipanti
che io e Maria ringraziamo di cuore.
Ricordo che l'iniziativa prosegue fino al 24 dicembre.

A presto! =)



mercoledì 7 dicembre 2016

Guanti senza dita bicolore con ventaglietti, idea regalo all'uncinetto, con spiegazioni e schema

Come dicevo nel post dedicato ai miei primi guanti all'uncinetto, ciò che mi spaventava nella realizzazione di questo tipo di accessori era la complicazione del dover realizzare le dita... oltre al fatto di riuscire a fare due esemplari uguali e simmetrici, con relativi aumenti e diminuzioni.
Ma questo modello senza dita, oltre che meno classico e più insolito e sbarazzino nell'aspetto, permette di ovviare al problema delle dita, consentendo allo stesso tempo di lavorare entrambi i guanti allo stesso modo, sbizzarrendosi inoltre con i più svariati punti da combinare a piacere.
Dopo quelli con le noccioline, quelli con le maglie incrociate e quelli multi-color, ecco ora quelli con i ventaglietti e bi-colore:


Come sempre, posso fornire solo delle spiegazioni di massima, perché per il numero esatto di maglie da lavorare bisogna regolarsi in base allo spessore della lana e dell'uncinetto che si usano, oltre che alla misura dei guanti che si vogliono ottenere. Io ho utilizzato della lana non troppo spessa (erano avanzi di gomitoli senza più il cartoncino, quindi non so esattamente di che numero fossero) con un uncinetto n°3.

Ho cominciato dal polsino bordeaux, iniziando con 10 catenelle e proseguendo per 22 giri a maglia mezza alta in costa, ottenendo una lavorazione simile a quella a coste ottenuta con i ferri.
Poi ho chiuso ad anello unendo i due lati corti del rettangolo così ottenuto con 10 maglie bassissime.
Senza staccare il filo, ho iniziato una lavorazione in tondo sull'anello così ottenuto, con due giri di maglie mezze alte, aumentando una maglia ogni 5.

guanti senza dita bicolore con ventaglietti 2

Terminato il polsino, ho iniziato il motivo a ventaglietti con la lana blu, stesso spessore e numero di uncinetto utilizzati fino a qui.
Dopo un primo giro composto da [2 maglie basse - 1 catenella] da ripetere fino alla fine del giro, ho seguito lo schema seguente lavorando in tondo ad anello fino all'inizio dell'apertura per il pollice, quindi senza mai girare il lavoro; in corrispondenza di quest'ultima ho invece proseguito con andamento avanti e indietro, voltando il lavoro ad ogni giro. Giunta al termine dell'apertura ho chiuso di nuovo il lavoro ad anello e proseguito fino alla fine sempre seguendo lo schema.

guanti senza dita bicolore con ventaglietti 3 - schema

In tutto, la parte blu di questi guanti è composta da 18 giri, escluso il primo a maglia bassa, e sono composti dalla ripetizione per 9 volte del modulo formato dal 2° (in nero nello schema) più il 3° giro (in verde nello schema); si ottengono quindi 9 righe di ventagli, ma volendo si possono allungare ulteriormente, a piacere.
Di questi 18 giri, i primi 5 sono lavorati in tondo, dal 6° al 13° sono lavorati avanti-indietro per creare l'apertura del pollice, e dal 14° fino al 18° di nuovo in tondo.
Infine, ho rifinito l'apertura del pollice con 4 ventaglietti, due per ogni lato.
Se ci fosse qualcosa di poco chiaro che necessita di ulteriori spiegazioni, non esitate a chiedere nei commenti.

Questo tipo di guanti si lavora in poco tempo ed è di facile realizzazione, il che fa di loro un'idea regalo (per Natale e non solo) da preparare anche all'ultimo momento.
Inoltre, se si hanno a disposizione solo avanzi di gomitoli diversi, sono anche un buon modo per non sprecarli, dato che non ci sono limiti alla fantasia e che questo e gli altri modelli linkati all'inizio del post possono essere composti da righe di colori anche tutti diversi.

A presto! =)

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martedì 15 novembre 2016

Secchiello porta-crochet, di plastica e cotone... a crochet

Ecco un altro lavoro di riciclo/riuso che ho realizzato in questi giorni, un po' meno veloce e un po' più elaborato rispetto al super facile e rapido appendi-strofinacci fatto con le mollette per i panni, e che mi sta dando soddisfazione perché è comodo e pratico da usare, oltre che gradevole da guardare... diciamo che fa già parte dell'arredamento, dato che uncinetti&Co. sono sempre in giro a portata di mano.


L'oggetto di partenza è un secchiello di plastica per alimenti (credo fosse un ex contenitore per mozzarelle fresche) completamente trasparente e dotato di coperchio, alto abbastanza da avere le pareti alte poco più della lunghezza di un normale uncinetto. Per intenderci, è un po' più alto di un classico barattolo dello yogurt da 500 g., nel quale questo porta-crochet non si sarebbe potuto realizzare.

secchiello porta-crochet 2

Ho iniziato dall'esterno, ovvero dal rivestimento di cotone bianco screziato di beige che ricopre interamente il secchiello.
Sono partita dal fondo, lavorando in tondo a spirale con delle normali maglie mezze alte, fino a raggiungere il diametro del fondo del barattolo (prima foto in alto nel collage qua sopra).
Giunta a quel punto, ho eseguito un giro a maglia bassa in costa, senza più aumentare punti, come è invece necessario fare per la lavorazione in tondo (seconda foto in alto).
Da quel momento ho lavorato a punto tela (punto che avevo già utilizzato per i porta-tovaglioli natalizi di un annetto fa) fino a ricoprire interamente il corpo del secchiello. Il punto tela è facilissimo perché si esegue alternando una maglia bassa e una catenella; la maglia bassa seguente si lavora saltandone una di base, e nel giro successivo ogni maglia bassa si punta nello spazio lasciato libero dalla catenella di base. In questo modo si ottiene una lavorazione compatta, ma con un leggero rilievo che ne movimenta piacevolmente l'aspetto.
Dato che il secchiello ha una forma leggermente svasata verso l'alto, ogni tanto ho dovuto aumentare qualche punto, senza una regola precisa, semplicemente provando spesso il "vestitino" sul "modello".

secchiello porta-crochet 3

Dato che in prossimità dell'apertura il secchiello è provvisto di un bordo più largo rispetto alle sue pareti, ho realizzato una sorta di "mantovana" separata. Ho iniziato da una fila di catenelle lunga quanto la circonferenza dell'apertura, che ho poi chiuso a cerchio con una maglia bassissima; poi ho proseguito con un giro a maglia bassa, un giro a maglia alta (durante la lavorazione del quale ho previsto due spazi vuoti per lasciare liberi i fori nei quali si fissano i perni del manico del secchiello), un giro a maglia bassa e un giro di ventaglietti, composti da 7 maglie alte ciascuno.
Praticamente, il rivestimento del secchiello sale dal basso verso l'alto, mentre quello del bordo scende dall'alto verso il basso.

secchiello porta-crochet 4

Poi è giunto il momento di decorare/rivestire il coperchio; avrei voluto realizzarlo interamente all'uncinetto, ma il gomitolo (esemplare unico ricevuto grazie ad un baratto di tempo fa) non era sufficiente. Allora ho optato per applicare al centro un pezzo di cartoncino ondulato color avana (che riprende il rivestimento dell'interno del porta-uncinetti, come vedremo tra poco) e di realizzare a crochet solo il bordo, in modo simile a quello usato per la "mantovana": una fila di catenelle lunga quanto la circonferenza necessaria, un giro a maglia bassa, un giro a maglia alta e un giro di pippiolini.
Per riempire un po' lo spazio al centro del cerchio di cartoncino, e per finire l'ultimo rimasuglio del gomitolo, ho applicato un semplice fiore.
Il rivestimento del secchiello si sostiene da solo, grazie alla lavorazione abbastanza compatta, mentre i bordi del coperchio e dell'apertura del contenitore li ho fissati con qualche goccia di colla a caldo.

secchiello porta-crochet 5

Terminata la parte esterna, puramente decorativa, ho realizzato l'interno per attrezzare il secchiello di plastica al fine di contenere/ordinare gli strumenti per il crochet, più qualche accessorio per il cucito.
Ho rivestito l'interno delle pareti con del cartoncino ondulato color avana, fissandolo con la colla a caldo; poi ho creato dei divisori/spessori incollando una sopra l'altra delle piccole striscioline di cartoncino, e infine ho applicato a queste ultime una ulteriore striscia di cartoncino, alta quanto i divisori.
Negli alloggiamenti così creati, ho sistemato gli uncinetti separando le varie misure, la forbice, una matita che mi serve per prendere appunti quando mi invento qualche lavorazione... quando mi ricordo di farlo, un segna-punti, e delle matite per tessuto.
Nello spazio centrale circolare ci sta giusto giusto un barattolo di vetro (di recupero) nel quale ho sistemato un metro da sarta e una scatolina di spilli con la capocchia di vetro, ma c'è spazio anche per altre piccole cose volendo, tipo alcuni bottoni.

secchiello porta-crochet 6

Inizialmente avevo in mente di dotare il coperchio del barattolo di un punta-spilli, come quello realizzato tempo fa, che era fatto di polistirolo ricoperto di stoffa con la tecnica del patchwork senz'ago.
Ma poi ho deciso di usare quello fatto a libricino, realizzato dalla mia mamma quando era ragazzina e imparava a fare la sarta e a ricamare; in una "pagina" ci sono aghi di varie misure e un paio di spilli da tenere a portata di mano, mentre nell'altra ci sono spille da balia di diverse misure. Alla bisogna questo libretto funge anche da punta-spilli, quindi mi sono limitata a decorare il coperchio del barattolo di vetro con un disco di cartoncino, per coordinarlo al contenitore.

A proposito di cose a forma di libro, questo secchiello porta-uncinetti al momento sostituisce quello che avevo realizzato un paio di anni fa e che era fatto di lana, proprio a forma di libro. Chi non se lo ricorda può cliccare sul link e vedere come è fatto.

A presto! =)

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domenica 6 novembre 2016

Busta porta-smartphone, all'uncinetto, con taschina porta-tutto

Ebbene sì, dopo più o meno 5 anni in compagnia del mio ultimo telefono-cellulare-modello-dinosauro, ho ceduto alle ripetute lusinghe del mio gestore telefonico e sono passata ad uno smartphone.
E non potevo non pensare per lui ad una calda custodia invernale fatta in casa, di lana lavorata con l'uncinetto n°4.


Dato che lana e uncinetto erano di un certo spessore, il lavoro è stato veloce, grazie anche alla lavorazione piuttosto semplice.
Ho iniziato da un certo numero di catenelle, mi pare 24... anche questa volta mi sono dimenticata di prendere appunti... ma basta confrontare la fila di catenelle necessarie con il proprio telefono, o tablet.
Poi ho lavorato 24 (?) maglie basse in costa tornando indietro sulle catenelle appena lavorate, 2 maglie basse nell'ultima catenella della fila, altre 24 maglie basse in costa, ovvero puntando l'uncinetto nel filo lasciato libero dalle precedenti maglie basse, e 2 maglie basse nella catenella finale (che sarebbe poi quella di inizio).
In questo modo si può procedere a dare forma alla custodia in un corpo unico tridimensionale, che non sarà necessario poi assemblare con delle cuciture.

busta porta-smatphone uncinetto 2

Dal secondo giro e per un totale di 11 giri ho lavorato in tondo senza mai aumentare i punti, proseguendo quindi sempre nella stessa direzione, senza voltare il lavoro, con un'alternanza di una maglia mezza alta e di una catenella, ottenendo così una rete alternata a maglie abbastanza piccole. La rete alternata si lavora con lo stesso principio del filet ma, invece di puntare la maglia (di solito alta) in quella di base, la si esegue nello spazio vuoto creato dalla/e catenella /e sottostante/i.
Per realizzare il risvolto della busta ho lavorato con gli stessi punti, non più in tondo ma con andamento avanti-indietro, diminuendo ad ogni giro una maglia per lato, cioè una all'inizio e una alla fine di ogni riga, che sono in tutto 7.

busta porta-smatphone uncinetto 3

Terminata così la parte bordeaux, ho realizzato un bordo maglia massa con la lana blu, tutto intorno all'apertura della custodia e attorno al risvolto della busta, per un solo giro.
Dato che amo gli oggetti multi-uso, ho pensato di realizzare sul retro della custodia una taschina porta-tutto, sempre con la lana blu, costituita da un semplice rettangolo  formato da maglie alte (con un bordo di maglie basse come rifinitura) e poi cucito sui tre lati alla busta. Per il numero di maglie che costituiscono la larghezza della taschina e dei giri che formano la sua altezza, mi sono regolata ad occhio, in base alla dimensione che volevo ottenere rispetto al rettangolo di base costituito dal retro della busta.
La chiusura di questa taschina è costituita da una patellina fatta con la lana bordeaux, e sia quest'ultima che il risvolto della busta sul davanti si chiudono con un bottoncino a forma di cuore, piccolo per la taschina sul retro, un po' più grande per la parte davanti.

busta porta-smatphone uncinetto 4

E cosa può contenere la taschina porta-tutto? A seconda dell'esigenza del momento, può essere un porta-monete, un porta-medicine, un porta-fazzoletti... un porta-quello-che-si-vuole-e-che-ci-sta-dentro.

A presto! =)

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martedì 21 giugno 2016

Magliette con cuori stampati con i tappi di sughero

Non è la prima volta che dipingo magliette con l'aiuto dei tappi di sughero usati come stampini; era già successo infatti con la T-shirt tutta fiorita.
Questa volta però ho abbinato agli stampini fai-da-te anche uno stencil a forma di cuore, anch'esso fatto con materiali di recupero.
Si tratta di una tecnica semplice, alla portata di tutti, perfetta anche per i bambini.


Ho tracciato il disegno di un cuore su un cartoncino lucido proveniente da un campionario di tessuti d'arredo ormai vuoto. Per farlo simmetrico ho piegato il foglio in due, ho disegnato mezzo cuore su una delle due parti, e ho ritagliato la sagoma tenendo il foglio piegato, in modo che aprendolo si ottenga un cuore completo.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 2

Ho posizionato la sagoma di cartoncino sulla maglietta nel punto in cui avevo intenzione di riprodurla e l'ho fissata con un pezzo di nastro adesivo ripiegato sul retro, lasciando liberi i bordi.
Ho inserito all'interno della maglietta un altro foglio di cartoncino, per preservare il retro della maglietta da eventuali macchie accidentali.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 3

Poi ho preso un tappo di sughero e, senza modificarlo, ho usato la sua estremità tonda come uno stampino, intingendola nel colore per stoffa e tamponandola sul tessuto, cominciando dal bordo del cuore di cartoncino. Ho effettuato un primo giro con una tinta, distanziando leggermente i cerchi di colore; poi ho proseguito con altre tonalità, allargando gradatamente il perimetro e sovrapponendo parzialmente i cerchietti, fino ad ottenere l'effetto desiderato.
Una volta tolto lo stencil, il lavoro è quasi finito; non resta che attendere il tempo di asciugatura (meglio se un giorno intero) e poi fissare il colore stirando la stoffa sul rovescio, con il ferro caldo ma senza vapore.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 4

La comodità di questo particolare tipo di cartoncino è che è sottile ma robusto, facile da ritagliare con delle normali forbici, e persino lavabile con un semplice straccio umido, il che rende lo stencil ottenuto anche riutilizzabile.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 5

Infine, un piccolo accenno a queste gruccette-very-vintage... un piccolo ricordo di quando ero piccola; sono di plastica traforata, sempre in uso da decenni e sempre perfettamente funzionanti e come nuove... della serie non-fanno-più-le-cose-come-una-volta.

A presto! =)

P.S. ci sono ancora poche ore a disposizione per inserire
"link petalosi" nella raccolta


che si chiuderà questa sera alle ore 23,55.
Affrettatevi per partecipare...
...ma state tranquilli perché i bellissimi post inseriti saranno sempre visibili
cliccando sul banner qua sopra e nella pagina dedicata.
Infinite grazie a tutti i partecipanti! <3

lunedì 30 maggio 2016

Braccialetti multi-fili all'uncinetto, di cotone e perline con bottone, con tutorial e spiegazioni

Sebbene l'estate paia che per il momento non abbia la minima intenzione di manifestarsi, se non con fugaci apparizioni, trovo che questi braccialetti multi-fili siano proprio adatti per la bella stagione, dato che sono allegri, colorati, leggeri e freschi.


Mi sono ispirata a questo pin per la forma, ma l'ho poi realizzato a modo mio, variando il numero di fili e aggiungendo inoltre delle perline.
Sono semplici e abbastanza veloci da realizzare, si possono fare di ogni tonalità, con perline in abbinamento di colore o a contrasto con quello del cotone, creando di volta in volta effetti sempre diversi.
L'assenza di componenti metalliche li rende adatti anche ad essere bagnati e per le persone allergiche.

Ecco come l'ho realizzato:


Per prima cosa ho infilato sul filo tutte le perline necessarie al lavoro, nel mio caso 20 in tutto, ovvero 5 per ognuno dei 4 fili che compongono il braccialetto.

giovedì 19 maggio 2016

Barattolo di latta con mosaico di tappi a corona, senza pulitura con l'acido, con tutorial

Era da un po' che volevo impiegare i tappi a corona che ho messo da parte per farne un mosaico e, adesso che è tornato una delle mie passioni del momento, ho finalmente messo in pratica il mio proposito.


Ho realizzato un barattolo multi-uso, che può essere utilizzato per esempio come cache-pot, ma anche come porta-pennelli, porta-matite, porta-spazzolini... o porta-quello-che-si-vuole.

La particolarità di questo mosaico è che non necessita della pulitura con l'acido cloridrico, passaggio indispensabile per i tradizionali mosaici che prevedono l'uso della normale malta; questa operazione non comporta alcun rischio, data l'elevata diluizione della sostanza, ma può spaventare qualcuno nell'approcciarsi a questa tecnica; inoltre, in questo modo è anche proponibile come attività per bambini in tutta sicurezza.... ma andiamo con ordine.

Ecco i pochi materiali di riciclo che ho usato:

barattolo mosaico di tappi a corona 2

Come si può notare, ci sono anche i miei amati tappi di sughero, che non si vedono nell'oggetto finito, ma svolgono un'importante funzione:

barattolo mosaico di tappi a corona 3

Sono stati infatti tagliati a fettine con la lama del taglierino e incollati con la colla a caldo all'interno dei tappi a corona, per creare lo spessore necessario per poter incollare questi ultimi al barattolo di latta, sempre con la colla a caldo:

barattolo mosaico di tappi a corona 4

Io ho scelto una disposizione casuale, ho cioè semplicemente alternato i colori dei tappi che avevo a disposizione; ma, a seconda delle dimensioni e della forma dell'oggetto che si intende rivestire, e della tipologia dei tappi disponibili, si possono creare disegni, geometrie, gradazioni di colore, monocromie, ecc...

barattolo mosaico di tappi a corona 5

Ma ecco l'"ingrediente segreto" che permette di NON usare l'acido per ripulire il mosaico: al posto della normale malta (composta come ho spiegato QUI) ho usato la colla per piastrelle durante la fase di stuccatura.
Si tratta di un prodotto che si compra nei negozi per fai-da-te sotto forma di polvere. Al momento di utilizzarla, bisogna miscelare la polvere con dell'acqua in un rapporto di 3:1, ossia 3 parti di polvere e 1 parte di acqua. Si lascia riposare il composto per circa 10 minuti, mescolando ogni tanto, e poi (nel caso di un mosaico di questo tipo) si applica con le mani protette dai guanti di gomma, ricoprendo tutta la superficie, facendo attenzione a far penetrare bene l'impasto  negli spazi tra i tappi.
Dopo di che, si lascia riposare l'oggetto per qualche giorno, tenendolo dapprima coperto da un foglio di plastica per 1 o 2 giorni in modo da ottenere un indurimento lento, al fine di evitare la formazione di crepe. Poi si può scoprire e far completare l'essiccazione all'aria aperta, fino a raggiungere la perfetta asciugatura in profondità.

barattolo mosaico di tappi a corona 6

Trascorso questo indispensabile lasso di tempo, con la dovuta pazienza, si può passare a ripulire il mosaico per fare "riemergere" i tappi dalla crosta che si è formata.
Dato che la mia era abbastanza consistente, ho avuto la "furbissima" pensata di usare come prima cosa una spugnetta abrasiva.... che toglie perfettamente (e anche velocemente!) l'eccesso di colla indurita.... ma, come era del resto prevedibile,  si porta via anche il colore dei tappi.

barattolo mosaico di tappi a corona 7

La spugnetta abrasiva va benissimo per ripulire i mosaici di ceramica o pasta di vetro, che siano fatti con la malta o con la colla per piastrelle, ma per i tappi a corona è meglio usare un normale straccio di stoffa bagnato, tipo un pezzo di maglina ricavato da magliette rovinate.
Con questo tipo di tappi bisogna avere un'ulteriore accortezza: è consigliabile sciacquare spesso lo straccio, o almeno cambiare spesso la porzione di stoffa che si usa per strofinare, perché anche la polvere che viene rimossa e che resta tra le fibre ha un effetto abrasivo sui tappi. Bisogna comunque strofinare molto delicatamente; ci vuole un pochino di tempo in più.... ma almeno non si rovina tutto il lavoro.

barattolo mosaico di tappi a corona 8

E se qualche tappo si rovinasse lo stesso... basterà cercare di girare la parte rovinata verso il muro. ;)

A presto! =)



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