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mercoledì 4 gennaio 2017

Stivaletto della Befana profumato

Già l'anno scorso ho iniziato ad approntare per la Befana il "corredo" profumato, con la scopina di foglietto acchiappa-colore ripiena di lavanda.
Quest'anno ho pensato per lei ad uno stivaletto (poi le farò anche il secondo... magari l'anno prossimo...) realizzato con gli stessi materiali.


Unica differenza, il metodo di cucitura/rifinitura; l'anno scorso era fatto all'uncinetto, come per i miei adorati cuori profuma-cassetti, questa volta invece ho optato per un bordo a punto festone.

L'uso degli acchiappa-colore per la Befana non finisce qui, e lo vedremo nel prossimo post; questo intanto partecipa a:



e c'è tempo ancora fino a domenica 8 gennaio per aggiungere nuovi link.
Grazie a tutti coloro che stanno partecipando arricchendo la raccolta con le
proprie interessanti proposte; 
invito tutti a visitarle.

A presto! =)


venerdì 30 settembre 2016

Appendi-scarpe da parete, con i tappi di sughero

Eh sì, non solo cappelli, cappotti e vestiti in genere si possono appendere al muro.... anche le scarpe! Ho visto questa bella e pratica idea in varie versioni su Pinterest (per esempio QUI) realizzate con veri e propri appendi-abiti applicati direttamente al muro nella parte bassa della parete. 
Io l'ho interpretata alla mia maniera, utilizzando materiali di recupero che avevo già in casa.


Nella foto qua sopra, nella fase del "prima" si vede il guazzabuglio di scarpe gettate senza alcuna cura sui primi gradini della scala che porta al piano superiore, nella zona in prossimità della porta di ingresso. La qual cosa era, oltre che uno spettacolo decisamente poco gradevole da guardare, anche pericolosa, dato che spesso l'invasione delle scarpe non si limitava ai primi due gradini, ma anche ad alcuni di quelli successivi. Praticamente salire o scendere le scale, soprattutto con le mani e le braccia occupate da qualcosa (tipo il catino dei panni da stendere, per fare un esempio) era sempre un viaggio avventuroso, a continuo rischio di inciampare e ruzzolare.
Con questo semplice sistema invece, come si vede nel "dopo", si sfrutta lo spazio verticale e le scarpe se ne stanno in bell'ordine e soprattutto finalmente "fuori dai piedi".


Per realizzare l'appendi-scarpe abbiamo utilizzato un pannello di legno di recupero, tagliato a misura dello spazio che avevamo a disposizione, e dei tappi di sughero da spumante fissati con una vite passante dal retro del pannello. Per maggiore sicurezza, abbiamo messo alla base del tappo anche un po' di colla da montaggio.

Questo sistema per tenere in ordine le scarpe va benissimo per scarpe normali, sandali e ciabatte; ovviamente non è indicato per scarponi alti e stivali, i quali rimangono accomodati nell'armadio adibito a scarpiera, come la maggior parte delle scarpe del resto, dal momento che in prossimità della porta teniamo solo quelle che vengono usate più spesso.


Dato che nella fila in basso c'era spazio solo per un numero dispari di tappi, ho approfittato per appendere, in quello rimasto solo, anche il flacone del talco... che con dei piedi adolescenti che girano per casa fa sempre comodo.

Sto inoltre valutando l'ipotesi di aggiungere due ulteriori accessori, ovvero una mensolina nella parte superiore del pannello di legno alla quale appendere una tendina in stoffa, in modo da nascondere  del tutto le scarpe alla vista.
Per ora mi accontento della praticità di questa soluzione, all'aspetto decorativo posso sempre pensarci in seguito.

A presto! =)



lunedì 1 settembre 2014

Recupero fai-da-te delle "ciabattone zatterone"

L'anno scorso al mare ho comprato queste "splendide" ciabatte in un negozio, presa dal disagio (quasi disperazione) perchè ne avevo portate solo di un tipo con la suola piatta che mi davano problemi alle gambe.


Mi ritenevo "fortunata", convinta di aver concluso l'"affare del secolo", perchè le avevo pagate una cifra che non ricordo esattamente se fosse 0,99 € o 1,99 €.... in ogni caso davvero esigua. Poi, dopo mezz'ora ho capito a cosa fosse dovuto il costo irrisorio.... è bastata una passeggiata, camminando normalmente, per conciarle così:

ciabatte nere 2 - part screpolatura

Mi sono detta "poco male, ho comunque a disposizione una suola-nuova-usata-pochissimo su cui lavorare per rinnovarle l'anno prossimo". L'estate è praticamente finita, se mai ci si fosse accorti che sia mai iniziata, e finalmente mi sono messa all'opera. Ora sono così:

ciabatte nere dopo 1

Ho scollato la soletta lucida quel tanto che bastava per togliere la tomaia (si chiama così? boh.... quella cosa che era tutta screpolata insomma) e l'ho estratta senza romperla. E' stato importante non romperla perchè l'ho utilizzata come dima per riportarne la sagoma (compresa l'eccedenza che va infilata e incollata sotto la soletta) su un ritaglio di jeans di recupero; per rendere la stoffa più robusta l'ho usata doppia e ho cucito i due strati a punto indietro, con cotone nero robusto.

ciabatte nere dopo 2

Poi ho sfrangiato i bordi superiore ed inferiore sforbiciando con la forbice a zig-zag; ho pensato che un orlo netto, di una stoffa così pesante, mi avrebbe dato fastidio.

ciabatte nere dopo 3

Infine ho incollato il bordo eccedente sotto la soletta lucida. Ho usato la colla a caldo; non sono sicura che sia la più adatta, soprattutto perchè non sarà eterna. Ma dopotutto, dato che non stavo intervenendo su delle calzature pregiate, ho voluto fare una prova.

In conclusione, mi sento di suggerire due cose: la prima è che è meglio lavorare su una ciabatta per volta, in modo da usare quella ancora intatta come esempio, soprattutto per quanto riguarda il corretto posizionamento della nuova tomaia (sempre che si chiami così).
Secondariamente, bisogna tenere presente che la destra e la sinistra, di solito, non hanno una sagoma perfettamente simmetrica, ma presentano delle leggere differenze; quindi, occhio a non invertirle.

A presto! =)


lunedì 18 agosto 2014

Recupero infradito di gomma

Rieccomi qua. 
Come avevo anticipato, ho fatto finta di essere in ferie e me la sono presa un po' più comoda con la pubblicazione dei post... tanto comoda che negli ultimi giorni praticamente non ho nemmeno acceso il pc.... ed ecco perchè non sono nemmeno passata a trovarvi nei vostri blog. In quest'ultimo aspetto, cercherò di recuperare.... riguardo a riprendere il consueto ritmo.... non  lo so ancora; credo di volermi sentire ancora in ferie per un po'.

Fatta questa premessa, vi presento un recupero/riciclo fresco fresco: di queste infradito da due soldi Ilaria se ne "mangia" qualche paio ogni estate. Va bè che costano due soldi, ma ero stufa di buttarle via dopo anche solo pochi giorni di utilizzo.

Allora le ho tenute da parte e ne ho usate due paia per farne uno "nuovo".


Credo che tutti, almeno una volta nella vita, ne abbiano acquistato un paio. Quindi tutti sanno che il punto debole di queste calzature estive sia la continua fuoriuscita, o rottura completa come nel caso del paio in foto, del "cosino" che si infila tra le dita. (1.)

Così ho pensato di sostituirlo con un altro che avesse un "ancoraggio" un po' più stabile. Ho realizzato un treccia con della fettuccia ricavata da un paio di vecchi leggins blu, lasciandone ad entrambe le estremità una parte libera. Ho fissato l'inizio e la fine della treccia con qualche punto e ho rifinito queste parti avvolgendole con un pezzo dell'orlo dei leggins; poi ho fissato il tutto con qualche altro punto con ago e filo. 
Nello stesso modo ho realizzato e fissato l'"infradito" all'altezza giusta della treccia, seguendo il modello della fascia originale in gomma. Questo passaggio si può anche fare con della colla, a caldo oppure di altro tipo.
Poi ho inserito le eccedenze di stoffa nei fori della suola. (2.)

Sul retro della suola ho poi incollato con la colla a caldo la stoffa, aprendo e distendendo la fettuccia, che altrimenti, presentandosi arrotolata su se stessa, avrebbe creato troppo spessore sul fondo. (3.)

Del secondo paio paio di ciabatte era rimasta solo la suola, così l'ho incollata sotto l'altra con della colla forte; io avevo in un cassetto, inutilizzato da diverso tempo, un tubetto di colla specifica per la plastica flessibile, di quella che si usa per aggiustare i gonfiabili. L'ho applicata, ho unito le due parti, ho posto le "nuove" ciabatte sotto dei pesi, e ho atteso il tempo di asciugatura indicato sulla confezione. (4.)
Credo che si possano usare anche altri tipi di colla, purché sia a presa forte e adatta ad oggetti sottoposti a movimenti di pressione e trazione.

infradito rosagrigioblu 2

Questo è il primo esperimento di questo tipo nel quale mi sono cimentata; se dovessi rifarlo, non sceglierei più la treccia di fettuccia, perchè è troppo elastica. Opterei per un tessuto rigido, come dei ritagli di stoffa pesante tipo il jeans, oppure dello spago, magari lavorato all'uncinetto.
Diciamo che le ciabatte che ho ottenuto sono adatte per stare tranquilli in casa e non certo per fare delle passeggiate.

Con le prossime, perchè so che ce ne saranno altre bisognose di essere recuperate, studierò un altro sistema.

A presto! =)






mercoledì 16 aprile 2014

Stivali di gomma... fioriscono!

Era da un po' che avevo messo da parte degli stivaletti di gomma che per Ilaria sono diventati piccoli da un bel pezzo.
Oggi ho trovato in un negozio di fiori queste belle pratoline, di questo rosa perfetto per i cuori che decorano gli stivali.

stivali fioriti 3

Ho messo nel "piede" degli stivali alcuni sassi, sia per drenare l'acqua in eccesso che per dare maggiore stabilità ai nuovi "vasi", e poi ho riempito il resto con del terriccio.


Mi piace tantissimo trovare sistemazioni alternative per i fiori.

stivali fioriti 2

Questi stivalini era da un po' che aspettavano di accogliere i fiori giusti. Prima di loro è stato il turno delle ciabatte di gomma: sono state trasformate in vasi pensili per delle piantine di fucsia.

Cosa ne dite?

A presto! =)


mercoledì 7 agosto 2013

Riciclare ciabatte di gomma bucate

Ogni estate "faccio fuori" almeno 2 o 3 paia di queste ciabatte di gomma, imitazioni di quelle famosissime.
Le ho su praticamente tutto il giorno e dopo un po' di tempo la suola si assottiglia talmente tanto che mi sembra di essere un fachiro quando cammino sui sassi!
Questa volta si sono addirittura bucate ed erano già finite nella spazzatura (come tutte le precedenti.....e ora me ne pento amaramente!) quando mi dico che forse la loro vita da ciabatte sarà anche finita.....ma che non è troppo tardi per farle diventare dei vasi!

Sul fondo (cioè nella punta) ho posizionato dei sassi di medio-piccole dimensioni, per trattenre la terra in modo che non fuoriesca dai fori.

ciabatte-vaso per piante di fronte

Poi ho aggiunto qualche manciata di terra e ho sistemato una piantina di fucsia, suddivisa nelle due ciabatte. 
Per appenderle alla rete ho usato del filo di ferro verde da giardinaggio. A me piacciono sistemate in questo modo, cioè appaiate, una vicina all'altra. Ma volendo si possono anche dividere e usarle separatamente.

ciabatte-vaso per piante di fianco


A presto! =)


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