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sabato 7 maggio 2016

Auguri a tutte le mamme, e una colomba a mosaico per la mia

Oggi è la Festa della Mamma, e faccio tantissimi auguri a tutte le mamme del mondo, con un pensiero speciale per quelle che non sono più con noi, come la mia.

Il 27 aprile sono stati 5 anni che non c'è più; era la mia prima sostenitrice, guardava sempre con occhio benevolo e non sempre obiettivo tutti i miei "esperimenti artistici". Mi diceva spesso in milanese "te set fantastica"... ovviamente esagerando... come spesso sono solite fare le mamme.
In questi giorni ne sto facendo altri di pastrugni per lei, per sistemare e decorare la sua tomba. 


Uno è quello della foto qua sopra, da poco posato e stuccato: un mosaico. E' realizzato in parte con materiali di riciclo: piatti fondi rotti per il corpo e le ali della colomba, un frammento di tazzina da caffè  sbeccata per il becco, 5 piattini da caffè rimasti senza tazzine per la cornice bianca con piccoli disegni azzurri.
Lo sfondo è realizzato con tessere in pasta di vetro per mosaico, nei toni del blu e dell'azzurro, con bellissimi riflessi cangianti, che sono il frutto di uno dei primi baratti che ho concluso con Milly nella community di g+ "BarattiAMO... creativamente".

Chissà se alla mia mammetta piacerà. <3

A presto! =)


mercoledì 27 aprile 2016

Recupero di un vaso rotto di terracotta con un mosaico di recupero; tutorial fotografico passo passo

Nell'ultimo post avevo accennato al fatto che sono alle prese con alcuni lavori lunghi. Quello che mostro oggi è uno di questi: un vaso di terracotta rotto (in più punti) che ho recuperato riciclando pezzi di piastrelle e di stoviglie rotte, molte delle quali trovate sulla spiaggia del lago, come quelle della campana a vento di qualche post fa.


Non è la prima volta che mi cimento con questo tipo di lavoro; anni fa ho imparato la tecnica di base del mosaico grazie ad un manuale ("MOSAICI" di Elaine M.Goodwin, ed. DeAgostini, collana "Idee per creare") e il mio primo "prodotto" è stato il tavolino trovato in discarica, il secondo la fontana da giardino e poi... e poi mi sono fermata, fino ad ora. 
Il motivo è che si tratta di un lavoro piuttosto lungo, per il quale è preferibile (anche se non indispensabile) avere uno spazio dedicato da poter sporcare in libertà e nel quale poter lasciare il lavoro "apparecchiato" fino al suo completamento. Ecco perché preferisco dedicarmici nella bella stagione e all'aperto... ma bisogna contemporaneamente avere il tempo e l'ispirazione necessaria... elementi che non sempre coincidono.
Comunque, questa rara combinazione astrale si è finalmente ripetuta e questa volta ho anche fotografato le varie fasi della lavorazione, se qualcuno volesse provare questa gratificante, versatile ed antica tecnica.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 2

Per il mosaico classico ci sono un'infinità di tipi di tessere che si possono acquistare già pronte; io però preferisco usare (come sempre) materiali di recupero, anche se presentano la difficoltà di non avere spessori e consistenze uguali. Ma in questo caso, questo aspetto mi è tornato persino utile.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 3

Infatti, il mio vaso presentava  delle profonde crepe e scheggiature; così ho cominciato proprio da quei punti ad incollare i cocci più spessi. In generale, per incollare le tessere da mosaico, si possono usare diversi tipi di colla, da quella vinilica a quella tipo "attacca-tutto", fino a quelle cosiddette "di montaggio".
Per i mosaici su superfici piane vanno benissimo le prime due, mentre per quelli su superfici curve e/o tridimensionali (come quella del vaso in questione) sono più indicate le ultime perché hanno una presa con effetto "a ventosa", che mantiene in posizione la tessera pur rimanendo riposizionabile per qualche minuto.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 4

Per tagliare e sagomare le tessere, in modo da adattarle allo spazio da ricoprire, si può usare una tenaglia o, meglio ancora, la pinza per mosaico (che io però non ho mai trovato), ovvero una sorta di tenaglia con un molla tra i manici. In entrambi i casi... seguite il consiglio della foto qua sopra. ;)

vaso terracotta con mosaico ricicloso 5

Bisogna ricoprire tutta la superficie incollando le tessere, senza preoccuparsi troppo se si vede la colla tra una e l'altra, tanto poi le fughe verranno riempite con la malta. Per questa operazione bisogna attendere che la colla sia completamente asciutta, cioè almeno qualche ora, ma leggete le indicazioni riportate sulla confezione.
Le tessere si possono disporre in modo regolare, tagliandole in forme e grandezze simili, soprattutto se si intende comporre un disegno o una geometria; oppure si possono accostare in modo irregolare se, come in questo caso, lo scopo principale è quello di riciclare materiali di recupero e creare un semplice accostamento di forme, colori e fantasie diverse.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 6

Una volta che la colla si è completamente asciugata, si passa a stuccare le fughe, cioè gli spazi tra una tessera e l'altra; più saranno distanziate e più si avranno fughe di larghezza maggiore, e viceversa.
Bisogna preparare una malta seguendo le proporzioni indicate nella foto qua sopra; in una ciotola si mescolano tra loro prima i due ingredienti secchi, a parte si prepara la miscela di acqua e colla vinilica, e poi la si versa nella polvere di sabbia e cemento impastando velocemente con una cazzuola, oppure con le mani protette dai guanti. La colla vinilica è indispensabile per far sì che la malta aderisca su superfici alle quali normalmente il cemento non si attacca, come per esempio il legno.
Ovviamente, per tutte queste operazioni, è meglio utilizzare recipienti e strumenti da dedicare solo a lavori creativi, oppure usa&getta.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 7

La malta ottenuta deve avere una consistenza piuttosto densa; se fosse troppo liquida potrebbe creparsi in fase di asciugatura, ma se fosse troppo dura farebbe fatica a riempire profondamente le fessure tra i cocci.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 8

Per mosaici su superfici piane la malta può essere stesa con strumenti come spatole o tergi-vetro; per oggetti tridimensionali e soprattutto con tessere di spessori diversi, è meglio applicarla direttamente con le mani protette dai guanti, spalmandola su tutta la superficie, "massaggiando" bene e insistendo sulle fughe per farla penetrare in profondità.
Una volta ricoperta tutta la superficie, bisogna cercare di rimuovere l'eccesso di malta in corrispondenza delle tessere e di livellare il più possibile le asperità tra una e l'altra, soprattutto in caso di cocci con spessori diversi.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 9

A questo punto, la parte più lunga del lavoro è conclusa; bisogna aspettare i tempi necessari per la completa asciugatura della malta, che deve avvenire lentamente per evitare eventuali crepe. Per questo motivo si lascia riposare il mosaico coperto da un foglio di plastica (io ho usato un sacco della spazzatura) per 3-4 giorni.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 10

Trascorso questo tempo, si può scoprire il lavoro e lasciare ancora a riposo per altri 1-2 giorni. Si presenterà però con le tessere velate da una patina di cemento, come si vede nella foto qua sopra.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 11

Per rimuoverla, bisogna spennellare tutta la superficie con una soluzione di acqua e acido cloridrico molto diluita, preparata seguendo le dosi indicate nella foto qua sopra. Il pennello appare rosso perché è vecchio e usato per precedenti lavori, ma la soluzione è completamente trasparente.
E' bene ricordare le seguenti precauzioni di impiego:
- proteggere il piano di lavoro, le mani, gli occhi e gli abiti,
- usare strumenti e recipienti usa&getta o dedicati esclusivamente a lavori di bricolage,
- eliminare immediatamente eventuali residui della soluzione,
- ripulire subito dopo l'uso strumenti, recipienti e piano di lavoro.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 12

La soluzione per la pulitura del mosaico ha un effetto blandamente effervescente che scioglie la patina di cemento; può essere necessario però agire anche meccanicamente strofinando una spugnetta abrasiva (da usare solo per questi lavori), soprattutto in caso di superfici ruvide ed irregolari, come nel caso dei miei cocci riciclati.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 13

Una volta ripulito il mosaico, è necessario sciacquarlo molto bene con abbondante acqua corrente in modo da eliminare completamente qualsiasi residuo della soluzione di pulitura.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 14

E finalmente il lavoro è terminato; la cosa bella è che il mosaico ha una lunga durata, è resistente, è adatto sia per ambienti interni che esterni, e non ha bisogno di particolari manutenzioni e cautele.

Io userò questo vaso come piedistallo di un altro vaso, e per questo motivo l'ho fotografato sempre in posizione capovolta e non mi sono preoccupata troppo di rifinire in modo più preciso i bordi. Ma i bordi sono il punto più delicato di qualsiasi mosaico, quindi è bene porre attenzione a compattare e livellare bene la malta, soprattutto se il vaso decorato in questo modo sarà soggetto a spostamenti frequenti o se semplicemente avrà i bordi in bella vista.

Allora, vi è venuta voglia di provare?
A presto! =)



mercoledì 13 aprile 2016

Mobìle (o campana a vento) fai-da-te, con materiali di recupero

Il mobìle, altrimenti detto anche "campana a vento", è quell'oggetto da appendere che si usa per decorare ambienti sia esterni che interni, e che è costituito da tanti (ma anche pochi) "tentacoli" penzolanti che, mossi dal vento, creano un suono più o meno forte, anche a seconda del materiale di cui sono fatti. 
I più classici sono composti da tubi più o meno grandi di metallo che emettono un suono simile a quello delle campanelle, ma possono essere realizzati con qualsiasi materiale: per esempio con le conchiglie forate, oppure con i tappi, con i sassi, con formine di pasta modellabile, con legnetti... con qualsiasi cosa insomma.


Il mio è tutto fatto con materiali di recupero, con cose trovate, cose recuperate e cose riciclate... oltre a 6 farfalline come quelle presentate nel post precedente.

mobìle farfalle, vetro e ceramica 4

Il supporto circolare altro non è che la base in vetro (capovolta) del porta-lampada di un braccio di un vecchio lampadario. Questo componente è particolarmente adatto allo scopo perché già provvisto di fori, ai quali erano in origine appese le gocce di vetro. Avevo già usato lo stesso oggetto anche per fare una lanternina da appendere, QUI il relativo post.

mobìle farfalle, vetro e ceramica 3

Il foro centrale era però troppo largo; allora l'ho "tappato" con due rondelle ricavate da un tappo di sughero da spumante, posizionate una all'interno della "coppetta" di vetro e una all'esterno, entrambe incollate al vetro con la colla a presa rapida. Attraverso le rondelle ho fatto passare un gancio fatto a mano con del fil di ferro; la parte superiore, decorata da un cristallo del lampadario e da alcune perline, serve per appendere il mobìle, la parte inferiore invece sostiene il "tentacolo" centrale.

mobìle farfalle, vetro e ceramica 5

Il materiale prevalente di questo oggetto è senza dubbio il metallo. Le 6 farfalle che lo caratterizzano sono fatte di fil di ferro (di due spessori diversi) abbinato a delle perline azzurre e trasparenti, perfette per catturare e riflettere la luce del sole, ed ogni elemento che lo compone è legato sempre con del fil di ferro, senza forature. Altri elementi di metallo sono dei pezzi di catena, rimasti da precedenti lavori.

mobìle farfalle, vetro e ceramica 6

Tutti gli altri elementi sono reperti trovati sulla spiaggia del lago, come il coccio di terracotta con un accenno di rosa impressa,

mobìle farfalle, vetro e ceramica 7

il frammento di un piatto di ceramica con il decoro sbiadito dal tempo e dalla lunga permanenza in acqua...

mobìle farfalle, vetro e ceramica 8

...la stessa sorte toccata a questi cocci di vecchie piastrelle.

mobìle farfalle, vetro e ceramica 9

Alcuni sembrano quasi delle pietre particolari

mobìle farfalle, vetro e ceramica 11

e chissà qual era la loro forma originaria.

Quest'ultimo specifico frammento non ha voluto saperne di collaborare per farsi fotografare decentemente... le millemila foto che gli ho fatto sono venute tutte mosse... cosa che ci si deve pur aspettare da una campana a vento... ma era troppo bello per non mostrarlo.

Insomma, da questa accozzaglia di frammenti diversi, è saltato fuori un oggetto gradevole e decorativo, dal suono delicato e dagli interessanti riflessi di luce illuminati soprattutto dalle stesse perline delle farfalle sparse qua e là.


A presto! =)




giovedì 20 novembre 2014

Presine "Tazze da tè", all'uncinetto

Qualche giorno fa ho visto nel blog di Laura delle simpaticissime presine a forma di tazze, un accurato e preciso lavoro di cucito, come lo sono tutti i suoi splendidi lavori.
Dato che io me la cavo un po' meglio con l'uncinetto piuttosto che con ago e filo (per non parlare della macchina da cucire, che aspetta ancora di vedere la luce e di emergere dalla sua scatola da ben due anni) ho pensato di farle a modo mio.


Ho usato della lana acrilica bianco avorio e verde scuro, due colori che mi piacciono anche in occasione dei regali e degli addobbi natalizi.

presine tazze da tè 2

La forma, come sempre, è "saltata" fuori da sola, aumentando qua e là ad occhio; ma almeno mi sono ricordata di prendere qualche appunto, dato che sono composte da due facciate uguali unite con un bordo all'uncinetto.

presine tazze da tè 3

Il manico decorativo delle tazze è allo stesso tempo l'occhiello funzionale per appenderle ad un gancetto. Dall'interno fuoriesce il "filo" mobile con l'"etichetta" dell'inesistente bustina di tè.

presine tazze da tè 4

Per utilizzarla la si infila sul manico della pentola; in questo modo le mani restano protette dal calore, la presa è salda e la presina mantiene una forma compatta e allo stesso tempo decorativa, occupando poco spazio.

presine tazze da tè 5

Anche questa coppia di presine può essere una simpatica ed utile idea regalo per le prossime feste, magari realizzata con i colori che caratterizzano la cucina della destinataria del dono.

Per il momento nel mio shop si trova solo questo abbinamento, ma presto ne arriveranno altri e comunque è sempre possibile richiederle nei colori desiderati.

A presto! =)

Questo post partecipa a:

http://squittydentrolarmadio.blogspot.it/2014/11/un-te-dentro-larmadio-232014-kathe.html

mercoledì 16 luglio 2014

1 ciotola di ceramica + 1 forchetta = 1 porta-menù

Ieri, dopo aver pubblicato la bottiglia 2in1 porta-menù+porta-candela, mi è venuto in mente che anche il bizzarro oggetto che avevo immaginato quasi un anno fa come porta-ricetta avrebbe potuto anch'esso comportarsi da porta-menù in una cena informale e allegra.


Se vi fa piacere scoprirlo, o "rispolverarlo" nel caso l'aveste già visto, nel vecchio post trovate altre foto e informazioni su come è nato.

A presto! =)

P.S. ...e potrebbe anche essere un'idea per un'espositore per biglietti da visita in un ristorante, in una trattoria o un'osteria.


mercoledì 13 novembre 2013

Scatola da parete copri-citofono

Anni fa, dopo aver visto l'idea sul mensile Le idee di casa mia, ho realizzato questa scatola da parete per coprire non solo il citofono, ma anche il termostato e il quadro elettrico.

Non mi è mai piaciuto avere sotto gli occhi questi seppur utili strumenti; li ho sempre trovati piuttosto antiestetici, soprattutto quando, come nel mio caso, non si trovano in una zona di passaggio tipo un ingresso o un corridoio, ma nel bel bel mezzo della stanza, in bella vista.

Allora li ho coperti con una scatola fatta su misura per racchiuderli tutti e tre e, dato che si trova nella zona cucina, l'ho decorata come se fosse uno scaffalino pieno di tazze e tazzine, con un misto di pittura e découpage.

L'ho costruita con dei pezzi di compensato assemblati con chiodini, viti e squadrette. Le misure sono: 60 cm di larghezza, 51 cm di altezza e 9 cm di spessore.

Apriamola:

scatola copri-citofono 2

scatola copri-citofono 3

scatola copri-citofono 4

scatola copri-citofono 5

All'interno ho messo anche dei chiodi per appendere altri "strumenti di servizio" e il ripianino interno è utile per appoggiare alcune piccole cose, come la torcia...che di solito non si trova mai quando va via la luce...

E adesso vi faccio vedere la decorazione più da vicino.
La parte sinistra

scatola copri-citofono 7

e quella destra.

scatola copri-citofono 6

Infine, qualche particolare:

scatola copri-citofono 8

scatola copri-citofono 9

Trovo che sia un'idea facilmente adattabile a diverse esigenze di spazio modificando le misure e, variando il motivo decorativo, può trovare collocazione in ogni ambiente della casa.

Che ne dite?

A presto! =)


lunedì 16 settembre 2013

Porta-ricetta, fatto con una ciotolina e una forchettina spaiate

Avevo in giro per casa questa ciotolina di ceramica e questa forchettina da dolce, entrambe spaiate.

La prima probabilmente è nota a molti di voi, dato che riporta l'inconfondibile "firma" di una nota marca di prodotti alimentari che ha lanciato la moda delle raccolte a punti.

Guardandole mi è venuta l'ispirazione per realizzare questo oggetto bizzarro.

Ho chiesto l'aiuto di mio marito per forare il fondo della ciotola con il trapano (è una di quelle cose che mi incute un certo timore reverenziale....come la macchina per cucire...) e lo stesso è stato fatto per il manico della forchetta.



porta-ricetta 4

Con un bullone e un dado li ho fissati l'uno all'altro. Prima però ho dipinto il fondo della ciotola di blu con i colori per ceramica, di quelli che si fissano nel forno casalingo. 

porta-ricetta 3

Ho aggiunto anche dei piccoli puntini blu, per dare un tocco di colore che non fosse però troppo invasivo, in modo che comunque predominassero il bianco e la farfalla in rilievo.

porta-ricetta 2

Ed eccolo qua sopra nella sua nuova funzione. Mi è venuto in mente perchè, non essendo molto ordinata, ho spesso le ricette scribacchiate su foglietti di carta "volanti". Mi riprometto sempre di riportarle nell'apposito quaderno che ho....ma spesso passa molto tempo prima che ciò avvenga.
In questo modo, posso tenerle a portata di mano in modo visibile, senza rischiare di appoggiarle su piani di lavoro sporchi o anche soltanto umidi.


A presto! =)


venerdì 5 aprile 2013

Mosaico....riciclando stoviglie rotte o spaiate

Vi ricordate il bidone per detergenti che avevo riciclato per farne il contenitore della mia fontanella da giardino? Vi avevo anticipato che era rimasto "in carica" per una stagione e che poi era stato sostituito...da questo:
Mastello per piante, rovinato.

La nuova fontana.
A sinistra, un mastello da vivaio, di quelli che contengono le piante che
poi vengono trapiantate nei giardini.
Come si vede anche dalla foto, ha passato le sue...è rovinato, un po' sformato e anche bucato in un punto.






A destra, la fontana con il suo nuovo accessorio, rivestito a mosaico con piatti e piattini rotti, sbeccati o spaiati.



Mosaico con stoviglie rotte.









Questo è stato il mio secondo esperimento di mosaico....











Tavolino salvato dalla discarica.










....il primo è stato questo, un tavolino da salotto che ho trovato alla discarica.
Se volete vedere com'era prima e altre foto che lo ritraggono più da vicino, cliccate QUI.









A presto!


domenica 20 gennaio 2013

Recupero di un tavolino trovato in discarica, con il mosaico


Il tavolino prima della cura
 Questo tavolino da salotto in legno è stato salvato in extremis un anno fa proprio nel posto dove vanno a finre tutti gli oggetti che non servono più: in discarica.
A dispetto dell' impiallacciatura tutta scrostata, la sua struttura era molto solida e stabile.
Dopo aver tolto il rivestimento per procedere alla decorazione, mi sono accorta che la superficie era però molto irregolare, quindi poco adatta ad una decorazione "liscia".
Ho pensato quindi di realizzare un mosaico di recupero, utilizzando cioè piattini di tazzine e piatti ormai spaiati e sbeccati per realizzare le tesserine.


Il tavolino dopo la cura
Ho scelto dei motivi decorativi semplici, cioè onde e cerchi (anche perchè è stato il mio primo esperimento di
mosaico) e ho lasciato la forma e la dimensione delle tessere molto irregolare.
Ho incluso anche elementi trovati casualmente, come per esempio le tesserine che formano il contorno: delle vecchie piastrelline ormai consumate e usurate da molti anni trascorsi in mezzo alla ghiaia di un cortile.
Per le gambe è bastata una mano di impregnante per legno.





Particolare della fascia marrone e del fiore.
In questa foto si vede il particolare della striscia marrone: è fatta con il fondo dei piattini di tazzine da caffè, di tre gradazioni di colore diverse. La riga bianca crea un ulteriore motivo ondulato.
Inoltre si vede più da vicino il fiore blu, elemento che si differenzia da tutto il resto della decorazione e che dà il nome al tavolino.









Con questo post partecipo al Linky Party di Annina
per festeggiare i suoi primi 100 followers






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