Visualizzazione post con etichetta sughero. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sughero. Mostra tutti i post

venerdì 30 settembre 2016

Appendi-scarpe da parete, con i tappi di sughero

Eh sì, non solo cappelli, cappotti e vestiti in genere si possono appendere al muro.... anche le scarpe! Ho visto questa bella e pratica idea in varie versioni su Pinterest (per esempio QUI) realizzate con veri e propri appendi-abiti applicati direttamente al muro nella parte bassa della parete. 
Io l'ho interpretata alla mia maniera, utilizzando materiali di recupero che avevo già in casa.


Nella foto qua sopra, nella fase del "prima" si vede il guazzabuglio di scarpe gettate senza alcuna cura sui primi gradini della scala che porta al piano superiore, nella zona in prossimità della porta di ingresso. La qual cosa era, oltre che uno spettacolo decisamente poco gradevole da guardare, anche pericolosa, dato che spesso l'invasione delle scarpe non si limitava ai primi due gradini, ma anche ad alcuni di quelli successivi. Praticamente salire o scendere le scale, soprattutto con le mani e le braccia occupate da qualcosa (tipo il catino dei panni da stendere, per fare un esempio) era sempre un viaggio avventuroso, a continuo rischio di inciampare e ruzzolare.
Con questo semplice sistema invece, come si vede nel "dopo", si sfrutta lo spazio verticale e le scarpe se ne stanno in bell'ordine e soprattutto finalmente "fuori dai piedi".


Per realizzare l'appendi-scarpe abbiamo utilizzato un pannello di legno di recupero, tagliato a misura dello spazio che avevamo a disposizione, e dei tappi di sughero da spumante fissati con una vite passante dal retro del pannello. Per maggiore sicurezza, abbiamo messo alla base del tappo anche un po' di colla da montaggio.

Questo sistema per tenere in ordine le scarpe va benissimo per scarpe normali, sandali e ciabatte; ovviamente non è indicato per scarponi alti e stivali, i quali rimangono accomodati nell'armadio adibito a scarpiera, come la maggior parte delle scarpe del resto, dal momento che in prossimità della porta teniamo solo quelle che vengono usate più spesso.


Dato che nella fila in basso c'era spazio solo per un numero dispari di tappi, ho approfittato per appendere, in quello rimasto solo, anche il flacone del talco... che con dei piedi adolescenti che girano per casa fa sempre comodo.

Sto inoltre valutando l'ipotesi di aggiungere due ulteriori accessori, ovvero una mensolina nella parte superiore del pannello di legno alla quale appendere una tendina in stoffa, in modo da nascondere  del tutto le scarpe alla vista.
Per ora mi accontento della praticità di questa soluzione, all'aspetto decorativo posso sempre pensarci in seguito.

A presto! =)



martedì 21 giugno 2016

Magliette con cuori stampati con i tappi di sughero

Non è la prima volta che dipingo magliette con l'aiuto dei tappi di sughero usati come stampini; era già successo infatti con la T-shirt tutta fiorita.
Questa volta però ho abbinato agli stampini fai-da-te anche uno stencil a forma di cuore, anch'esso fatto con materiali di recupero.
Si tratta di una tecnica semplice, alla portata di tutti, perfetta anche per i bambini.


Ho tracciato il disegno di un cuore su un cartoncino lucido proveniente da un campionario di tessuti d'arredo ormai vuoto. Per farlo simmetrico ho piegato il foglio in due, ho disegnato mezzo cuore su una delle due parti, e ho ritagliato la sagoma tenendo il foglio piegato, in modo che aprendolo si ottenga un cuore completo.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 2

Ho posizionato la sagoma di cartoncino sulla maglietta nel punto in cui avevo intenzione di riprodurla e l'ho fissata con un pezzo di nastro adesivo ripiegato sul retro, lasciando liberi i bordi.
Ho inserito all'interno della maglietta un altro foglio di cartoncino, per preservare il retro della maglietta da eventuali macchie accidentali.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 3

Poi ho preso un tappo di sughero e, senza modificarlo, ho usato la sua estremità tonda come uno stampino, intingendola nel colore per stoffa e tamponandola sul tessuto, cominciando dal bordo del cuore di cartoncino. Ho effettuato un primo giro con una tinta, distanziando leggermente i cerchi di colore; poi ho proseguito con altre tonalità, allargando gradatamente il perimetro e sovrapponendo parzialmente i cerchietti, fino ad ottenere l'effetto desiderato.
Una volta tolto lo stencil, il lavoro è quasi finito; non resta che attendere il tempo di asciugatura (meglio se un giorno intero) e poi fissare il colore stirando la stoffa sul rovescio, con il ferro caldo ma senza vapore.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 4

La comodità di questo particolare tipo di cartoncino è che è sottile ma robusto, facile da ritagliare con delle normali forbici, e persino lavabile con un semplice straccio umido, il che rende lo stencil ottenuto anche riutilizzabile.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 5

Infine, un piccolo accenno a queste gruccette-very-vintage... un piccolo ricordo di quando ero piccola; sono di plastica traforata, sempre in uso da decenni e sempre perfettamente funzionanti e come nuove... della serie non-fanno-più-le-cose-come-una-volta.

A presto! =)

P.S. ci sono ancora poche ore a disposizione per inserire
"link petalosi" nella raccolta


che si chiuderà questa sera alle ore 23,55.
Affrettatevi per partecipare...
...ma state tranquilli perché i bellissimi post inseriti saranno sempre visibili
cliccando sul banner qua sopra e nella pagina dedicata.
Infinite grazie a tutti i partecipanti! <3

giovedì 19 maggio 2016

Barattolo di latta con mosaico di tappi a corona, senza pulitura con l'acido, con tutorial

Era da un po' che volevo impiegare i tappi a corona che ho messo da parte per farne un mosaico e, adesso che è tornato una delle mie passioni del momento, ho finalmente messo in pratica il mio proposito.


Ho realizzato un barattolo multi-uso, che può essere utilizzato per esempio come cache-pot, ma anche come porta-pennelli, porta-matite, porta-spazzolini... o porta-quello-che-si-vuole.

La particolarità di questo mosaico è che non necessita della pulitura con l'acido cloridrico, passaggio indispensabile per i tradizionali mosaici che prevedono l'uso della normale malta; questa operazione non comporta alcun rischio, data l'elevata diluizione della sostanza, ma può spaventare qualcuno nell'approcciarsi a questa tecnica; inoltre, in questo modo è anche proponibile come attività per bambini in tutta sicurezza.... ma andiamo con ordine.

Ecco i pochi materiali di riciclo che ho usato:

barattolo mosaico di tappi a corona 2

Come si può notare, ci sono anche i miei amati tappi di sughero, che non si vedono nell'oggetto finito, ma svolgono un'importante funzione:

barattolo mosaico di tappi a corona 3

Sono stati infatti tagliati a fettine con la lama del taglierino e incollati con la colla a caldo all'interno dei tappi a corona, per creare lo spessore necessario per poter incollare questi ultimi al barattolo di latta, sempre con la colla a caldo:

barattolo mosaico di tappi a corona 4

Io ho scelto una disposizione casuale, ho cioè semplicemente alternato i colori dei tappi che avevo a disposizione; ma, a seconda delle dimensioni e della forma dell'oggetto che si intende rivestire, e della tipologia dei tappi disponibili, si possono creare disegni, geometrie, gradazioni di colore, monocromie, ecc...

barattolo mosaico di tappi a corona 5

Ma ecco l'"ingrediente segreto" che permette di NON usare l'acido per ripulire il mosaico: al posto della normale malta (composta come ho spiegato QUI) ho usato la colla per piastrelle durante la fase di stuccatura.
Si tratta di un prodotto che si compra nei negozi per fai-da-te sotto forma di polvere. Al momento di utilizzarla, bisogna miscelare la polvere con dell'acqua in un rapporto di 3:1, ossia 3 parti di polvere e 1 parte di acqua. Si lascia riposare il composto per circa 10 minuti, mescolando ogni tanto, e poi (nel caso di un mosaico di questo tipo) si applica con le mani protette dai guanti di gomma, ricoprendo tutta la superficie, facendo attenzione a far penetrare bene l'impasto  negli spazi tra i tappi.
Dopo di che, si lascia riposare l'oggetto per qualche giorno, tenendolo dapprima coperto da un foglio di plastica per 1 o 2 giorni in modo da ottenere un indurimento lento, al fine di evitare la formazione di crepe. Poi si può scoprire e far completare l'essiccazione all'aria aperta, fino a raggiungere la perfetta asciugatura in profondità.

barattolo mosaico di tappi a corona 6

Trascorso questo indispensabile lasso di tempo, con la dovuta pazienza, si può passare a ripulire il mosaico per fare "riemergere" i tappi dalla crosta che si è formata.
Dato che la mia era abbastanza consistente, ho avuto la "furbissima" pensata di usare come prima cosa una spugnetta abrasiva.... che toglie perfettamente (e anche velocemente!) l'eccesso di colla indurita.... ma, come era del resto prevedibile,  si porta via anche il colore dei tappi.

barattolo mosaico di tappi a corona 7

La spugnetta abrasiva va benissimo per ripulire i mosaici di ceramica o pasta di vetro, che siano fatti con la malta o con la colla per piastrelle, ma per i tappi a corona è meglio usare un normale straccio di stoffa bagnato, tipo un pezzo di maglina ricavato da magliette rovinate.
Con questo tipo di tappi bisogna avere un'ulteriore accortezza: è consigliabile sciacquare spesso lo straccio, o almeno cambiare spesso la porzione di stoffa che si usa per strofinare, perché anche la polvere che viene rimossa e che resta tra le fibre ha un effetto abrasivo sui tappi. Bisogna comunque strofinare molto delicatamente; ci vuole un pochino di tempo in più.... ma almeno non si rovina tutto il lavoro.

barattolo mosaico di tappi a corona 8

E se qualche tappo si rovinasse lo stesso... basterà cercare di girare la parte rovinata verso il muro. ;)

A presto! =)



lunedì 25 aprile 2016

Cestino di spago e cotone, con i manici ad anello e la base di sughero

Nuovo cestino realizzato con la tecnica dello spago inglobato nel cotone; anche questo, come l'ultimo pubblicato, ha due manici e la base costituita da una lastrina di sughero.


Ho scelto un filato di cotone nero, colore nettamente in contrasto con quello dello spago che, secondo me, gli conferisce un aspetto interessante.

cestino spago, cotone, sughero e anelli tende 2

Per dare consistenza alla struttura dei manici, e allo stesso tempo per inserire un elemento decorativo, ho posizionato nell'apertura due anelli di metallo reggi-tenda.

cestino spago, cotone, sughero e anelli tende 4

Per farlo, ho lavorato un giro di maglie basse che comprendono contemporaneamente sia lo spago che l'anello di metallo, in fase di "costruzione" del cestino; poi, una volta terminato, ho rinforzato sia l'apertura dei manici che i punti di contatto con l'anello con un ulteriore giro a maglia bassa.

cestino spago, cotone, sughero e anelli tende 3

Quello di oggi è un breve post, perché sono alle prese con un paio di lavori lunghi.
Se vengono bene, saranno i protagonisti di prossimi articoli.

A presto! =)


martedì 19 aprile 2016

La terza vita di un povero tavolino abbandonato, e breve storia delle precedenti

C'era una volta, taaaaanti anni fa (non si sa quanti, ma di sicuro tanti), un anonimo tavolino bianco di plastica, di quelli che si usano nei déhors dei bar e dei ristoranti. Dopo anni di (immagino) onorato servizio, dopo essere stato esposto alla forza deleteria degli elementi e all'usura del lavoro, il poverino si ritrovò con il piano tutto scolorito e rovinato. Pur avendo la struttura ancora solida e robusta, una sera di una quindicina di anni fa venne abbandonato al di fuori del locale, insieme ad altri sfortunati rifiuti ingombranti, per essere prelevato e portato in discarica il mattino seguente.
Nottetempo passò da quelle parti una riciclatrice in erba, lo adocchiò immediatamente notando le sue potenzialità non ancora esaurite. Se lo portò a casa e si mise all'opera, armata di abbondante colla vinilica e carta di giornale, e lo rivestì interamente con il découpage.

Purtroppo non rimane testimonianza fotografica della prima anonima e bianca vita di questo prode tavolino, ma alla fine della seconda era così come si vede nella foto qua sotto.... ma si può soltanto immaginare lo splendore del suo nuovo (all'epoca) "vestitino quotidiano":


Non bastava che, nonostante la lunga e laboriosa ristrutturazione, fosse stato di nuovo impietosamente esposto alle intemperie e trattato con poca cura, ma gli toccò subire un ulteriore grave sfregio. Fu così che, una domenica dello scorso autunno, a tre furbacchioni di mia conoscenza venne l'idea di fare le caldarroste; e "cosa c'entra?!?" direte voi... "c'entra eccome!!!" dico io... perché, dato che quel giorno pioveva, invece di posizionare il braciere con la legna dentro al barbecue in muratura situato in giardino, decisero di appoggiarlo sul povero bistrattato tavolino... per rimanere (loro) riparati dalla pioggia sotto il balcone. E il risultato fu questo:

tavolino tappi di sughero 3

Tavolino fuso, sciolto, bucato... praticamente inservibile... oltre che orrendo. La voce unanime dei tre di cui sopra fu "Buttiamolo!" e io "Giammai!". Dopo essere stato pietosamente coperto per qualche mese, in attesa dell'idea e dell'ispirazione al fine di trovare una adeguata soluzione, ecco come l'ho recuperato e fatto rinascere alla sua terza vita.

tavolino tappi di sughero 4

Ho grossolanamente tappato la voragine con un pezzo di una tovaglietta americana avanzata da un precedente lavoro, incollandola con la colla a caldo.

tavolino tappi di sughero 5

Ho steso un'altrettanto grossolana mano di fondo bianco, solo per uniformare il colore della base perché non spiccasse l'arancione della toppa, e ho cominciato ad incollare mezzi tappi di sughero, di bottiglie, bottiglioni e damigiane. Fino ad ottenere questo:

tavolino tappi di sughero 6

E, non contenta, ho continuato con questo:

tavolino tappi di sughero 10

Praticamente, l'ho rivestito completamente di tappi di sughero.


Il tavolino è soddisfatto del suo nuovo rustico vestito... e io di questo lungo lavoro appena finito.

Dato che questo post è venuto molto più lungo del mio standard... mi fermo qui; ma chi lo desidera può vedere altre foto dei particolari nel mio Flickr.

A presto! =)

P.S. il mobiletto di legno che si intravede sullo sfondo,
appena restaurato e munito di tendina super riciclosa,
è il protagonista del post precedente: chi se lo fosse perso... può cliccare QUI.


mercoledì 13 aprile 2016

Mobìle (o campana a vento) fai-da-te, con materiali di recupero

Il mobìle, altrimenti detto anche "campana a vento", è quell'oggetto da appendere che si usa per decorare ambienti sia esterni che interni, e che è costituito da tanti (ma anche pochi) "tentacoli" penzolanti che, mossi dal vento, creano un suono più o meno forte, anche a seconda del materiale di cui sono fatti. 
I più classici sono composti da tubi più o meno grandi di metallo che emettono un suono simile a quello delle campanelle, ma possono essere realizzati con qualsiasi materiale: per esempio con le conchiglie forate, oppure con i tappi, con i sassi, con formine di pasta modellabile, con legnetti... con qualsiasi cosa insomma.


Il mio è tutto fatto con materiali di recupero, con cose trovate, cose recuperate e cose riciclate... oltre a 6 farfalline come quelle presentate nel post precedente.

mobìle farfalle, vetro e ceramica 4

Il supporto circolare altro non è che la base in vetro (capovolta) del porta-lampada di un braccio di un vecchio lampadario. Questo componente è particolarmente adatto allo scopo perché già provvisto di fori, ai quali erano in origine appese le gocce di vetro. Avevo già usato lo stesso oggetto anche per fare una lanternina da appendere, QUI il relativo post.

mobìle farfalle, vetro e ceramica 3

Il foro centrale era però troppo largo; allora l'ho "tappato" con due rondelle ricavate da un tappo di sughero da spumante, posizionate una all'interno della "coppetta" di vetro e una all'esterno, entrambe incollate al vetro con la colla a presa rapida. Attraverso le rondelle ho fatto passare un gancio fatto a mano con del fil di ferro; la parte superiore, decorata da un cristallo del lampadario e da alcune perline, serve per appendere il mobìle, la parte inferiore invece sostiene il "tentacolo" centrale.

mobìle farfalle, vetro e ceramica 5

Il materiale prevalente di questo oggetto è senza dubbio il metallo. Le 6 farfalle che lo caratterizzano sono fatte di fil di ferro (di due spessori diversi) abbinato a delle perline azzurre e trasparenti, perfette per catturare e riflettere la luce del sole, ed ogni elemento che lo compone è legato sempre con del fil di ferro, senza forature. Altri elementi di metallo sono dei pezzi di catena, rimasti da precedenti lavori.

mobìle farfalle, vetro e ceramica 6

Tutti gli altri elementi sono reperti trovati sulla spiaggia del lago, come il coccio di terracotta con un accenno di rosa impressa,

mobìle farfalle, vetro e ceramica 7

il frammento di un piatto di ceramica con il decoro sbiadito dal tempo e dalla lunga permanenza in acqua...

mobìle farfalle, vetro e ceramica 8

...la stessa sorte toccata a questi cocci di vecchie piastrelle.

mobìle farfalle, vetro e ceramica 9

Alcuni sembrano quasi delle pietre particolari

mobìle farfalle, vetro e ceramica 11

e chissà qual era la loro forma originaria.

Quest'ultimo specifico frammento non ha voluto saperne di collaborare per farsi fotografare decentemente... le millemila foto che gli ho fatto sono venute tutte mosse... cosa che ci si deve pur aspettare da una campana a vento... ma era troppo bello per non mostrarlo.

Insomma, da questa accozzaglia di frammenti diversi, è saltato fuori un oggetto gradevole e decorativo, dal suono delicato e dagli interessanti riflessi di luce illuminati soprattutto dalle stesse perline delle farfalle sparse qua e là.


A presto! =)




martedì 5 aprile 2016

Gufo-cestino a crochet, ricavato da un paio di pantaloni

Non so perché mi sia venuta questa fissa dei cestini... questa volta ho cominciato il lavoro pensando di realizzare un tappetino.... poi dopo un po' volevo farne un cappello... e alla fine ho fatto un altro cestino. 


Ho iniziato dal fondo con una lavorazione in tondo all'uncinetto; mi sono dimenticata di fotografare la base del cestino, ma è fatta come quella della tazzina porta-uovo di qualche post fa.

gufo cestino 2

Prima di tutto ho preparato la fettuccia riciclata da due gambe di un paio di pantaloni smessi, ottenendo due grossi gomitoli, come mostrato nel tutorial fotografico della striscia continua ricavata da un sacchetto di plastica.

gufo cestino 3

Poi ho usato la fettuccia nera inglobandola nella lavorazione a crochet con il cotone bianco, come ho fatto con lo spago dei cestini dei precedenti post.

gufo cestino 6

La struttura del cestino è un normale e semplice cilindro...

gufo cestino 5

...tranne che nella parte superiore dove l'ho sagomato per "identificarlo" come gufo.

gufo cestino 4

La caratterizzazione è completata dagli occhi, fatti con una rondella di sughero tagliata da un tappo di spumante e circondata dalla stesso tipo di lavorazione all'uncinetto che costituisce il corpo del gufo-cestino...

gufo cestino 7

...e dal becco, che è un rombo irregolare realizzato solo con il cotone bianco.

Forse ha ragione la mia amica Gio... sto diventando una "inglobatrice seriale". =)))

A presto! =)


lunedì 4 aprile 2016

Cestino di spago e cotone con 2 manici e base in sughero

Nuova versione dei cestini di spago e cotone lavorati all'uncinetto: questo esemplare dal tenue color ecrù è provvisto di due manici laterali che sono semplicemente ricavati separando la lavorazione degli ultimi due giri. Lo vedrei bene come svuota-tasche, come porta caramelle e cioccolatini, o come porta-confetti per cerimonie come Cresime e Comunioni.


La particolarità della base è che è ricavata da una lastra di sughero, forata lungo il perimetro con l'attrezzo che si usa per fare i buchi alle cinture, alla quale è ancorato il cotone lavorato con l'uncinetto direttamente nei fori.

cestino di spago e cotone con base in sughero 2

Come nei cestini precedenti, è necessaria solo la maglia bassa, sia per il primo giro eseguito nel sughero, sia per tutti i successivi lavorati contemporaneamente al cotone. Questa caratteristica rende questa tecnica adatta a tutti, compresi i principianti del crochet.

cestino di spago e cotone con base in sughero 3

Come decorazione ho cucito su una sponda del cestino un semplice e discreto fiore con due foglie.

E non è finita qui... prossimamente un'altra variazione sul tema.

A presto! =)


mercoledì 30 marzo 2016

Da cassetta di legno a vassoio con tappi di sughero + SWAPASQUA 2016

Interrompo un attimo la sfilata di cestini di spago e cotone perché negli ultimi tempi questo blog sta diventando un po' monotematico, ma non sono finiti... che si sappia... =)))


Negli  ultimi tempi, oltre ad "uncinettare inglobando", mi sono anche divertita a rivestire questa cassettina di legno, ex confezione delle fragole, con mezzi tappi di sughero.

cassetta fragole con tappi di sughero 2

Ho incollato (con la colla a caldo) i tappi sia all'interno che all'esterno della cassetta; per il fondo ho usato uno schema irregolare, fatta eccezione per la zona perimetrale che presentava il problema degli angoli non retti.

cassetta fragole con tappi di sughero 3

Ho risolto la questione sagomando i tappi come si vede nella foto qua sopra.

cassetta fragole con tappi di sughero 4

Adesso, l'umile contenitore da imballaggio, sarà usato come piccolo e rustico vassoio; il vantaggio, a differenza dei normali vassoi, è che con questo rivestimento di tappi di sughero vi si possono appoggiare direttamente anche oggetti caldi, come per esempio teiere e caffettiere

********

Infine, anche se Pasqua è passata, voglio mostrare ciò che ho spedito
e ricevuto in occasione del


organizzato da Fiore nel suo blog.

La particolarità di questo Swap è che ciascuno dei partecipanti sapeva 
a chi spedire ma non da chi avrebbe ricevuto.
Il cosa invece, come in tutti gli scambi di questo genere, è sempre una sorpresa.


Io ho inviato a Barbara del blog Dammi2manipercreare
la mia campanella di tappi di sughero, da usare sia come
sotto-pentola che come decorazione da parete.


Ed ecco cosa ho ricevuto da Amelia - Maestra Ami, creatrice di fantasiosi, allegri 
e coloratissimi disegni.


Grazie a Fiore per aver organizzato questa bella iniziativa
e a tutti i partecipanti che aderiscono sempre con tanto entusiasmo.

A presto! =)


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...