Visualizzazione post con etichetta bambini. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta bambini. Mostra tutti i post

lunedì 3 aprile 2017

Hotel per insetti e farfalle

Io e Luca abbiamo appena finito di allestire il nostro hotel per insetti, ovvero una struttura che serve per attrarre nel nostro giardino (ma basta anche un balcone) insetti utili di varie specie. 
Mi sono imbattuta circa un anno fa in qualche immagine di alcuni curiosi allestimenti di questo tipo, ma senza badarvi troppo; poi, dopo aver visto la casetta rifugio per le api di Michela, mi è venuta voglia di provarci.


Ho raccolto in un'apposita bacheca su Pinterest diversi pin: vi consiglio di darle un'occhiata, se siete interessati all'argomento, perché ci sono tanti progetti, dal più semplice al più elaborato, alcuni davvero sorprendenti e anche divertenti. Io mi sono documentata leggendo alcuni articoli; sono praticamente tutti in inglese a parte quello di Michela, ma dalle immagini si capisce lo stesso come strutturare l'hotel in base alle tipologie di insetti che ci piacerebbe venissero nel nostro giardino.

hotel per insetti 3

Qui a casa decoriciclo ovviamente abbiamo utilizzato quasi esclusivamente materiali di recupero, come le scatolette di latta che costituiscono le varie "stanze" dell'hotel, tenute insieme da una fascia di rete da conigliera.
A proposito, sapete perché in genere questa struttura si chiama "hotel" e non "casa" per insetti? Perché è concepita per ospitare e dare rifugio temporaneo ad insetti impollinatori come le api solitarie, le coccinelle, le farfalle e molte altre specie.

hotel per insetti 2

Sulla sommità della "torre" di scatolette ho messo un "tetto", in realtà più decorativo che funzionale, costituito dal fondo di un vecchio cestino rotto che tempo fa avevo tenuto da parte perché mi "ispirava", anche se allora non sapevo ancora cosa. Per fare in modo di bloccare il vimini, che tendeva a scappare via, ho fatto qualche giro di spago; sempre con lo spago ho poi appeso l'hotel ad un ramo del pero... che in questo momento è tutto fiorito e già da solo attrae una bella quantità di insetti.

Ma vediamo nel dettaglio per quali creature sono predisposte le camere del nostro albergo, allestite in base alle informazioni che ho raccolto in rete... dunque il condizionale è d'obbligo... poi vi farò sapere come e se la cosa funziona.

hotel per insetti 4

Le canne di bambù dovrebbero attrarre le api solitarie, ovvero gli esemplari che non vivono in sciami e che, come accennavo prima, svolgono un'importante azione di impollinazione.

hotel per insetti 5

Le farfalle invece dovrebbero preferire questi rifugi che sembrano dei salvadani, dei contenitori chiusi da delle "antine" provviste di una fessura lunga e stretta verticale; naturalmente anche la "porta" della nostra camera per le farfalle è fatta con materiali di recupero, cioè un pezzo di legno ricavato dalla stecca di una cassetta della frutta.

hotel per insetti 7

Alle coccinelle dovrebbero piacere invece questi tronchi pieni di confortevoli cunicoli, semplicissimi da realizzare perché basta prendere un pezzo di legno del diametro adatto, tagliarlo alla lunghezza necessaria e

hotel per insetti 8

fare dei buchi con il trapano usando punte da 2 a 8 mm di diametro. Questi insetti sono preziosi alleati delle nostre coltivazioni perché si cibano degli afidi, parassiti che possono infestare le nostre piante ornamentali e da frutto.

hotel per insetti 9

Dato che ci aspettiamo (o meglio, ci auguriamo) una grande affluenza di api solitarie, abbiamo aggiunto una stanza per loro in più, con un'ampia scelta di "lettini" di bambù dal diametro differente rispetto a quella del piano superiore.
La pigna, oltre ad essere bella di per sé e decorativa, e oltre a richiamare il colore del tetto di vimini, potrebbe essere attraente per per vari tipi di insetti, tra cui le coccinelle.

Come vedete, servono per lo più elementi di facilissima reperibilità, quindi si tratta di un allestimento pressoché a costo zero; oltre a quelli che abbiamo utilizzato noi, si possono impiegare anche legnetti di vari spessori e lunghezze, vasi e cocci di terracotta, tegole, sassi, fieno, altri tipi di pigne, muschio, cortecce, mattoni e blocchetti di cemento, filo metallico, bottiglie di plastica.
Inoltre, ci si può sbizzarrire con forme e modelli, non solo da appendere come il nostro, ma anche da appoggiare al pavimento.
Infine, è una bella occasione per passare del tempo con i bambini perché possono tranquillamente essere coinvolti sia nel reperimento dei materiali, magari durante una bella passeggiata nel bosco o su una spiaggia, che nella costruzione vera e propria; oltretutto, li si può invitare ad osservare il comportamento degli insetti in un ambiente naturale ma realizzabile anche sul balcone di casa.

Chissà se vi ho incuriosito e fatto venire voglia di provare.

A presto. =)

Questo post partecipa a:




venerdì 17 marzo 2017

Portafoto finto mosaico + "INIZIATIVE IN CORSO" #48 + Vincitore Giveaway mensile

Post denso di argomenti quello di oggi, sebbene in ritardo rispetto all'orario consueto. Ma, come di consueto, prima di dare il via alla raccolta dedicata alle iniziative in corso, che si rinnova ogni 2 venerdì, vi mostro un lavoro; quello di oggi è stato realizzato diversi anni fa, prima ancora che il blog fosse nei miei pensieri, ma solo ieri mi è ricapitato tra le mani e mi è venuta voglia di pubblicarlo.


Si tratta di un coloratissimo portafoto di legno decorato con la tecnica del finto mosaico, di cui avevo già parlato in occasione del restauro delle antine della mia cucina, dell'orologio da parete, e della scatola di legno.


In apparenza sembra una tecnica complicata e laboriosa, in realtà è più semplice di quanto appaia. Sia nel caso si voglia riprodurre un disegno con uno "schema di senso compiuto", sia nel caso di un motivo decorativo astratto come quello a onde colorate del portafoto in questione, il procedimento consiste nel tracciare con una matita dapprima solo le linee principali della decorazione, in questo caso le onde, tralasciando in un primo momento i particolari.
Poi si riempiono con il colore, nel mio caso acrilico, le campiture che prevedono la stessa tinta; si sceglie una tonalità media per ogni colore e si dipingono grossolanamente con un pennello piatto.
Poi si tracciano a matita le righe che saranno le "fughe" delle singole tessere che comporranno il mosaico; successivamente si dipingono le piastrelline, scurendone alcune e schiarendone altre rispetto al colore di base con cui avevamo riempito le varie campiture, alternando in modo non regolare le differenti tonalità.
Poi, con un pennello fine a punta tonda, si ripassano con un colore molto scuro, nero o grigio scuro, tutte le fughe che contornano le singole tessere.
Infine, si rifinisce il lavoro collocando qua e là in modo irregolare dei tocchi di luce con il bianco e delle ombre con un colore neutro ma leggermente scuro; in modo irregolare sì, ma rispettando la direzione di una ipotetica fonte di luce
Ultimo passaggio, proteggere tutto il lavoro con una o più mani di vernice trasparente.
Come dico spesso, si fa prima a farlo che a dirlo, ed è una tecnica adatta anche ai principianti del pennello.

*********************

Secondo argomento del post di oggi è il


ovvero la raccolta che è aperta a tutti per pubblicizzare e condividere le iniziative
in corso nei blog, senza regole né limitazioni.
Trovate il pulsante azzurro ADD YOUR LINK in fondo a questo post,
cliccateci sopra per aggiungere i vostri post.

Io dal canto mio vi segnalo il


che è fresco fresco perché è iniziato soltanto ieri,
ma già vanta un bel numero di link farfallosi.
Cliccate sul banner qua sopra per ammirarli e per aggiungere i vostri.

Cliccate invece su quello delle iniziative in corso
per tutto ciò che riguarda la raccolta che ormai si ripete ogni due settimane da un paio d'anni
perché non voglio porre altri indugi alla proclamazione del vincitore del


Come sapete non sono io a decretare il vincitore del piccolo premio
bensì il numero di click ricevuti dai link partecipanti alla raccolta.
Ed ecco la schermata che vi mostra come sono andate le cose:


I link sono ordinati in base ai clicks ricevuti al momento della chiusura della raccolta e,
 come si vede nella 6° colonna
ha vinto Sara!

Sara, se ti fa piacere, aspetto il tuo indirizzo via mail.

A presto! =)








venerdì 6 gennaio 2017

Calza della Befana, di foglietti acchiappa-colore usati

Fino a questo momento avevo sempre realizzato piccoli oggetti con questi mitici e versatili foglietti acchiappa-colore usati, che di volta in volta la lavatrice decide di colorare a suo piacimento riservando immancabilmente variopinte sorprese. Il primo esperimento sono state le bustine milleusi, poi sono arrivati i cuori imbottiti di semi di uva e lavanda, seguiti da altre forme di animali e successivamente dalle tags chiudi-pacco, sempre imbottite di aromatica lavanda. Per la Befana ho fatto la scopina e lo stivaletto profumati.
Tutte le creazioni elencate fino a qui prevedevano l'uso di un solo foglietto, al massimo due per fare fronte e retro.
Non avevo mai pensato di unirne un bel po' per creare una superficie più grande.... fino ad ora:


Ed ecco come ho fatto:

calza Befana di acchiappa-colore 2

Ho unito alcuni foglietti acchiappa-colore, accostando colori diversi e contrastanti tra loro, usando delle strisce di nastro biadesivo applicato lungo i bordi dei rettangoli; le più brave e volenterose potranno però cucire i vari pezzi... io avevo fretta, tanto per cambiare.
Poi ho disegnato la sagoma di una calza sul retro di un cartone recuperato da una confezione del pandoro, l'ho ritagliata, l'ho appoggiata sulla "stoffa" ottenuta, l'ho ricalcata e ritagliata con le forbici.
Questa operazione va fatta due volte per ottenere fronte e retro della calza.

calza Befana di acchiappa-colore 3

Dato che la mia calza è un po' grande, circa 40 cm di altezza, mi sono aiutata con degli spilli per tenere sovrapposte le due parti, in entrambe le fasi illustrate qua sopra: dapprima ho praticato dei fori con un punteruolo lungo tutto il bordo, distanziati di circa mezzo centimetro; infine ho lavorato un giro a maglia bassa a crochet puntando l'uncinetto nei fori appena fatti, "cucendo" in questo modo tutto il perimetro tranne l'apertura superiore, per la quale i bordi vanno rifiniti separatamente, sempre con l'uncinetto.
Per ultimo ho realizzato un'asola all'uncinetto per poter appendere la calza.... dopo averla riempita con le leccornie preferite.

Anche questo post partecipa a:


una sola raccolta per tre temi di fine/inizio anno
che continua ancora fino a dopo domani.

Buona Epifania a tutti.

A presto! =)



martedì 12 luglio 2016

Canotta a filet con pesce

Un'altra canotta saltata fuori in seguito a un repulisti, compagna di quelle personalizzate con il nome pubblicate qualche post fa, realizzata sempre nello stesso periodo (cioè diversi anni or sono), sempre all'uncinetto con la tecnica del filet.


Questo capo era di Ilaria e lo portava quando aveva circa 3 anni; ho usato del cotone color celeste e ho creato un simpatico pesce come motivo decorativo della parte davanti.

canotta celeste filet con pesce 2

Come sempre, per creare lo schema ho disegnato un pesce su un foglio a quadretti e poi l'ho "colorato" con quadretti pieni e vuoti. Lo sfondo è costituito da una rete di quadretti vuoti, movimentata nella parte superiore da una scia di bolle d'aria che salgono fino alla spallina della canotta.

canotta celeste filet con pesce 3

Il retro invece è tutto a rete, decorato unicamente da qualche fila di onde spumeggianti. Come sempre mi succede, al momento di unire il davanti e il dietro, mi sono accorta che il top era troppo stretto; così ho salvato il lavoro lavorando sui fianchi, come ho descritto QUI.

Se tutto va bene, anche il prossimo post sarà a tema "pesci"...
...a presto! =)


martedì 21 giugno 2016

Magliette con cuori stampati con i tappi di sughero

Non è la prima volta che dipingo magliette con l'aiuto dei tappi di sughero usati come stampini; era già successo infatti con la T-shirt tutta fiorita.
Questa volta però ho abbinato agli stampini fai-da-te anche uno stencil a forma di cuore, anch'esso fatto con materiali di recupero.
Si tratta di una tecnica semplice, alla portata di tutti, perfetta anche per i bambini.


Ho tracciato il disegno di un cuore su un cartoncino lucido proveniente da un campionario di tessuti d'arredo ormai vuoto. Per farlo simmetrico ho piegato il foglio in due, ho disegnato mezzo cuore su una delle due parti, e ho ritagliato la sagoma tenendo il foglio piegato, in modo che aprendolo si ottenga un cuore completo.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 2

Ho posizionato la sagoma di cartoncino sulla maglietta nel punto in cui avevo intenzione di riprodurla e l'ho fissata con un pezzo di nastro adesivo ripiegato sul retro, lasciando liberi i bordi.
Ho inserito all'interno della maglietta un altro foglio di cartoncino, per preservare il retro della maglietta da eventuali macchie accidentali.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 3

Poi ho preso un tappo di sughero e, senza modificarlo, ho usato la sua estremità tonda come uno stampino, intingendola nel colore per stoffa e tamponandola sul tessuto, cominciando dal bordo del cuore di cartoncino. Ho effettuato un primo giro con una tinta, distanziando leggermente i cerchi di colore; poi ho proseguito con altre tonalità, allargando gradatamente il perimetro e sovrapponendo parzialmente i cerchietti, fino ad ottenere l'effetto desiderato.
Una volta tolto lo stencil, il lavoro è quasi finito; non resta che attendere il tempo di asciugatura (meglio se un giorno intero) e poi fissare il colore stirando la stoffa sul rovescio, con il ferro caldo ma senza vapore.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 4

La comodità di questo particolare tipo di cartoncino è che è sottile ma robusto, facile da ritagliare con delle normali forbici, e persino lavabile con un semplice straccio umido, il che rende lo stencil ottenuto anche riutilizzabile.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 5

Infine, un piccolo accenno a queste gruccette-very-vintage... un piccolo ricordo di quando ero piccola; sono di plastica traforata, sempre in uso da decenni e sempre perfettamente funzionanti e come nuove... della serie non-fanno-più-le-cose-come-una-volta.

A presto! =)

P.S. ci sono ancora poche ore a disposizione per inserire
"link petalosi" nella raccolta


che si chiuderà questa sera alle ore 23,55.
Affrettatevi per partecipare...
...ma state tranquilli perché i bellissimi post inseriti saranno sempre visibili
cliccando sul banner qua sopra e nella pagina dedicata.
Infinite grazie a tutti i partecipanti! <3

lunedì 6 giugno 2016

Canotte a filet, personalizzate con nome

Queste due canotte lavorate all'uncinetto con la tecnica del filet risalgono a diversi anni fa, quando Gaia aveva 8 anni e Ilaria 1. Le ho riscoperte in questi giorni, sistemando un po' di scatole e scatoloni, e mi sono resa conto che non le avevo mai mostrate.


Quella di Gaia è realizzata sfruttando un  po' di avanzi di cotoni di vari colori per il davanti, e tutta color ciclamino per il dietro. 
Come dicevo, la base della lavorazione è quella del filet, ma nelle varie strisce ho alternato motivi diversi creati da spazi pieni e spazi vuoti, tanto per non annoiarmi, un po' come era accaduto anche per il top "Imparaticcio".

canotte all'uncinetto con nome 2

Per creare lo schema del nome ho riportato su un foglio a quadretti una griglia con un numero di quadretti uguale al rettangolo nel quale avevo deciso di "scrivere" GAIA. Nel mio caso il rettangolo rosa è costituito da 44 quadretti per la base e 13 per l'altezza. Con una matita ho riprodotto le lettere in stampatello dalla forma squadrata, componendole annerendo i quadretti corrispondenti e creando in questo modo gli spazi pieni da lavorare a filet, e le ho centrate lasciando un numero di quadretti /spazi vuoti uguale sia destra che a sinistra, così come sopra e sotto la scritta.

canotte all'uncinetto con nome 3

Come ho ribadito più volte, le parole d'ordine che caratterizzano i miei lavori sono approssimazione e improvvisazione, e le canotte all'uncinetto non sfuggono a questa regola. Infatti non prendo misure e non faccio campioni prima di iniziare un lavoro... mi butto e basta; al massimo, prendo come esempio, o meglio come "dima", un capo di abbigliamento simile. Realizzo prima il davanti e poi il dietro... e quasi mai risultano della larghezza auspicata. Allora lavoro sui fianchi delle strisce nell'altro senso, come si vede nella foto qua sopra, fino al raggiungimento della circonferenza desiderata e poi le unisco, il più delle volte non con ago&filo, ma con l'uncinetto.

canotte all'uncinetto con nome 4

Quella di Ilaria è stata molto più veloce, sia perché più piccolina sia per la semplicità dello schema, oltre allo spessore del filato abbastanza consistente.
Per lo schema del nome vale lo stesso discorso del precedente.... ma questa volta ho anche "beccato" la larghezza giusta al primo colpo. 

canotte all'uncinetto con nome 5

Il retro è costituito dalla maggior parte di spazi vuoti che formano una rete nella quale sono "disegnati" dei semplici rombi.

A presto! =)


giovedì 19 maggio 2016

Barattolo di latta con mosaico di tappi a corona, senza pulitura con l'acido, con tutorial

Era da un po' che volevo impiegare i tappi a corona che ho messo da parte per farne un mosaico e, adesso che è tornato una delle mie passioni del momento, ho finalmente messo in pratica il mio proposito.


Ho realizzato un barattolo multi-uso, che può essere utilizzato per esempio come cache-pot, ma anche come porta-pennelli, porta-matite, porta-spazzolini... o porta-quello-che-si-vuole.

La particolarità di questo mosaico è che non necessita della pulitura con l'acido cloridrico, passaggio indispensabile per i tradizionali mosaici che prevedono l'uso della normale malta; questa operazione non comporta alcun rischio, data l'elevata diluizione della sostanza, ma può spaventare qualcuno nell'approcciarsi a questa tecnica; inoltre, in questo modo è anche proponibile come attività per bambini in tutta sicurezza.... ma andiamo con ordine.

Ecco i pochi materiali di riciclo che ho usato:

barattolo mosaico di tappi a corona 2

Come si può notare, ci sono anche i miei amati tappi di sughero, che non si vedono nell'oggetto finito, ma svolgono un'importante funzione:

barattolo mosaico di tappi a corona 3

Sono stati infatti tagliati a fettine con la lama del taglierino e incollati con la colla a caldo all'interno dei tappi a corona, per creare lo spessore necessario per poter incollare questi ultimi al barattolo di latta, sempre con la colla a caldo:

barattolo mosaico di tappi a corona 4

Io ho scelto una disposizione casuale, ho cioè semplicemente alternato i colori dei tappi che avevo a disposizione; ma, a seconda delle dimensioni e della forma dell'oggetto che si intende rivestire, e della tipologia dei tappi disponibili, si possono creare disegni, geometrie, gradazioni di colore, monocromie, ecc...

barattolo mosaico di tappi a corona 5

Ma ecco l'"ingrediente segreto" che permette di NON usare l'acido per ripulire il mosaico: al posto della normale malta (composta come ho spiegato QUI) ho usato la colla per piastrelle durante la fase di stuccatura.
Si tratta di un prodotto che si compra nei negozi per fai-da-te sotto forma di polvere. Al momento di utilizzarla, bisogna miscelare la polvere con dell'acqua in un rapporto di 3:1, ossia 3 parti di polvere e 1 parte di acqua. Si lascia riposare il composto per circa 10 minuti, mescolando ogni tanto, e poi (nel caso di un mosaico di questo tipo) si applica con le mani protette dai guanti di gomma, ricoprendo tutta la superficie, facendo attenzione a far penetrare bene l'impasto  negli spazi tra i tappi.
Dopo di che, si lascia riposare l'oggetto per qualche giorno, tenendolo dapprima coperto da un foglio di plastica per 1 o 2 giorni in modo da ottenere un indurimento lento, al fine di evitare la formazione di crepe. Poi si può scoprire e far completare l'essiccazione all'aria aperta, fino a raggiungere la perfetta asciugatura in profondità.

barattolo mosaico di tappi a corona 6

Trascorso questo indispensabile lasso di tempo, con la dovuta pazienza, si può passare a ripulire il mosaico per fare "riemergere" i tappi dalla crosta che si è formata.
Dato che la mia era abbastanza consistente, ho avuto la "furbissima" pensata di usare come prima cosa una spugnetta abrasiva.... che toglie perfettamente (e anche velocemente!) l'eccesso di colla indurita.... ma, come era del resto prevedibile,  si porta via anche il colore dei tappi.

barattolo mosaico di tappi a corona 7

La spugnetta abrasiva va benissimo per ripulire i mosaici di ceramica o pasta di vetro, che siano fatti con la malta o con la colla per piastrelle, ma per i tappi a corona è meglio usare un normale straccio di stoffa bagnato, tipo un pezzo di maglina ricavato da magliette rovinate.
Con questo tipo di tappi bisogna avere un'ulteriore accortezza: è consigliabile sciacquare spesso lo straccio, o almeno cambiare spesso la porzione di stoffa che si usa per strofinare, perché anche la polvere che viene rimossa e che resta tra le fibre ha un effetto abrasivo sui tappi. Bisogna comunque strofinare molto delicatamente; ci vuole un pochino di tempo in più.... ma almeno non si rovina tutto il lavoro.

barattolo mosaico di tappi a corona 8

E se qualche tappo si rovinasse lo stesso... basterà cercare di girare la parte rovinata verso il muro. ;)

A presto! =)



domenica 13 marzo 2016

Il primo patchwork senz'ago di Ilaria

Qualche settimana fa Ilaria (12 anni) è stata invitata ad un festa di compleanno, e ha pensato di realizzare il regalo per la sua amica Alice con le sue mani.


Dato che in quel periodo gironzolavano spesso per casa lastre di polistirolo e ritagli di stoffa, ha deciso di provare anche lei il patchwork senz'ago e ha scelto di costruire un pannello porta-foto.

primo patchwork ilaria 2

Abbiamo progettato insieme il disegno, nel quale campeggiano una grossa lettera A come l'iniziale del nome della festeggiata e due cuori, e l'abbiamo tracciato sulla lastra di polistirolo. Io le ho dato una mano solo nella composizione del disegno e nel ritaglio della lastra con un grosso taglierino; il resto è stata una sua "fatica" che l'ha tenuta impegnata per diverse ore.

primo patchwork ilaria 3

Una volta completato il rivestimento con i ritagli di stoffa (come spiegato in questo tutorial) ha voluto aggiungere altri particolari incollandoli strategicamente sui "punti critici", che sono quasi impossibili da evitare le prime volte che ci si accosta a questa tecnica.
Uno è un simpatico charm di metallo legato ad un nastrino (foto sopra) mentre altri sono delle piccole sagome che ho modellato con il cernit tempo fa.

primo patchwork ilaria 5

Ilaria è rimasta molto soddisfatta del proprio lavoro, che sembra semplice, ma richiede molta attenzione, precisione e soprattutto pazienza. Si è impegnata tanto e il suo regalo è stato parecchio apprezzato, sia dalla destinataria del dono che dalle altre amiche presenti alla festa.
Tra l'altro, aveva anche realizzato un bellissimo biglietto disegnato e scritto da lei, che avevamo inserito al posto della foto.... ma ci siamo dimenticate di fotografarlo.

Sono molto fiera di lei. <3

A presto! =)


lunedì 7 marzo 2016

Cartella porta-disegni, con la salopette di jeans

Ogni tanto Ilaria, si porta avanti e indietro da scuola alcuni disegni, oltre a quelli relativi alle lezioni di "arte&immagine" e di "educazione tecnica". Per quelli ha le apposite cartellette, mentre gli altri viaggiavano in mano.... a rischio di sporcarsi o rovinarsi.


Così ho fatto una cartella apposta per loro, ovviamente tutta con materiali di recupero... a parte la colla a caldo necessaria per assemblare il tutto.

cartella porta-disegni cartone e jeans 2

Ho utilizzato un'intera salopette di jeans azzurra, taglia 5/6 anni, e altri avanzi di un pantalone jeans nero. Entrambi erano quindi abiti smessi, la prima perché ormai piccola, il secondo perché rovinato in più punti.

cartella porta-disegni cartone e jeans 3

Come base ho impiegato la copertina di cartone di un campionario di tessuti per l'arredamento, che era casualmente della misura adatta; inoltre, questo tipo di materiale ha il doppio vantaggio di essere relativamente sottile ma allo stesso tempo robusto, dato che si tratta di cartone pressato.

cartella porta-disegni cartone e jeans 4

Il fatto di aver utilizzato la salopette mi ha consentito di avere delle "maniglie" già belle che pronte all'uso; sono infatti un accessorio utile e pratico per trasportare comodamente la cartella come se fosse una valigetta.
Per inserire e prelevare i disegni basta aprire l'asola di chiusura, che è costituita da un pezzo di cordino elasticizzato (ex componente di un bikini) fissato sul retro della cartelletta e allacciato ai bottoni sul davanti.
In questo modo, durante il trasporto il contenitore rimane ben chiuso; all'occorrenza però si può anche aprire a 180° slacciando le fibbie della salopette.

cartella porta-disegni cartone e jeans 5

I vari pezzi di jeans sono stati incollati in modo da ricoprire tutta la superficie dei cartoni che formano le due facciate della cartella. In alcuni punti, per rifinire e decorare ulteriormente, ho utilizzato anche alcuni componenti degli abiti stessi, come i passanti per la cintura e cinturini vari, oltre a nastri (recuperati da vecchie bomboniere), passamanerie e pizzi.

cartella porta-disegni cartone e jeans 6

Data la premura di finire la cartelletta per poterla usare, e soprattutto dato che è "per uso personale" e non da regalare, non ho badato alle rifiniture dell'interno, come si può vedere nella terza foto; ma avendo più tempo e pazienza, e soprattutto se fosse necessario fare "bella figura", sarebbe più opportuno porre maggiore attenzione ai bordi interni del rivestimento di jeans. Dovrebbero essere come minimo più regolari, ma meglio ancora sarebbe se fossero anche rifiniti con della passamaneria o altro materiale idoneo allo scopo.

A presto! =)



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...