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martedì 14 febbraio 2017

Un cuore di stracci

E non è una metafora per descrivere un cuore spezzato e solitario nel giorno di S.Valentino, ricorrenza amata quanto odiata dagli schieramenti opposti dei suoi sostenitori e dei suoi detrattori.


Parlo di una decorazione da appendere, a forma di cuore, fatta con lo stesso sistema del tappetino  "Arlecchino" mostrato ieri... solo più in piccolo e decisamente di realizzazione più veloce.

cuore di stracci 2 copia

Per "annodare" questo cuore vaporoso, che nella foto appare blu/azzurro/bianco ma che in realtà passa dal viola scuro al lilla della parte centrale per finire con il beige di quella superiore, e le cui dimensioni sono 30 x 25 cm, sono servite 3 maglie taglia M a maniche lunghe con il collo alto, utilizzate quasi interamente. Lo dico per potersi fare un'idea di quante ne siano servite per il tappetino di ieri... dato che nelle 12 ore di lavoro ho perso il conto. Per questo cuore invece sono state sufficienti un paio d'ore.

Questa tecnica è adatta anche per altre applicazioni; come mi ha suggerito Giusi nel suo commento al post di ieri, ci si potrebbe realizzare una parrucca per Carnevale, ma anche altri accessori e componenti per qualche maschera. In un altro commento Carmen ha suggerito di appenderlo, cosa che senza che lei lo sapesse ancora mi era già venuta in mente con questo cuore, che nel frattempo avevo già confezionato; ma si potrebbe pensare ad un vero e proprio arazzo, giocando con i colori delle strisce che lo comporrebbero per creare immagini e figure. A me è venuta in mente una possibile struttura per una borsa, ma di piccole dimensioni o con le frange più corte, dato che il lavoro risulta un po' pesante. E voi, che cosa ci fareste?

E per finire, comunque la pensiate,
buon S.Valentino a tutti. 

A presto.
Anzi, a giovedì... con il 2° Linky Party mensile a tema.


lunedì 13 febbraio 2017

Tappetino "Arlecchino", di magliette smesse

Continuo con il riciclo della montagna di indumenti smessi che ho da smaltire; questa volta mi sono occupata di magliette, canotte, camicie da notte, pigiami... tutto ciò che ho trovato a base di maglina.
Premetto che ce ne vuole tanta, e soprattutto ci vuole taaaaaaanta pazienza... io ho impiegato circa 12 ore per questo tappeto multicolore che, visto il periodo in cui ci troviamo,  ho chiamato "Arlecchino".


E' un modo di riciclare la stoffa che non ho inventato io, ne ho viste svariate versioni in rete: si tratta semplicemente di ridurre il tessuto a striscioline e di annodarle ad una base costituita da una rete antiscivolo, di quelle che si mettono sotto ai comuni tappeti. Ecco come ho fatto io:

tappetino magliette 2 copia

Le immagini parlano abbastanza da sole, data la semplicità dell'esecuzione; segnalo solo che le strisce vanno tirate bene in modo che il tessuto si arrotoli su se stesso. Non è necessario essere troppo precisi nel taglio e nelle dimensioni, e la lunghezza dei "tentacoli" del tappeto finito si può scegliere in base ai propri gusti; inoltre, può essere anche regolata in un secondo tempo "potandoli" con le forbici.

tappetino magliette 3 copia

Ovviamente, anche la forma e la dimensione del tappeto possono essere diverse da quelle che ho scelto io: il mio è ovale e misura circa 65 x 53 cm. Ma si può fare tondo, quadrato, rettangolare e persino di forma irregolare, dato che la rete si taglia facilmente con qualsiasi forbice.
Le strisce si annodano ad ogni quadretto, cominciando da una estremità e procedendo per righe adiacenti, fino a ricoprire tutta la superficie.

tappetino magliette 4 copia

In base al materiale che si ha a disposizione, si può realizzare un tappetino a tinta unita, a strisce, a cerchi concentrici, a settori di colore contrastante, a tinte digradanti più o meno sfumate, oppure "a casaccio"... come ho fatto io. Le possibilità sono praticamente infinite.

A presto! =)



domenica 5 febbraio 2017

Riciclo velocissimo indumenti smessi: il paraspifferi, senza forbici né ago&filo

Sono in una delle mie fasi di decluttering intensivo, che questa volta in particolare sembra quasi un raptus incontenibile: niente sfugge alle mie grinfie. E, a differenza delle volte precedenti, sto cercando di riusare/riciclare SUBITO ciò che prendo in mano, senza limitarmi a spostarlo/trovargli un nuovo posto. E, udite udite, sto anche buttando via alcune cose accumulate in attesa di trasformazione.


Protagonisti indiscussi di questi giorni sono gli indumenti smessi: abiti ormai piccoli delle creature cresciute, pantaloni bucati e strappati, magliette orrendamente macchiate indelebilmente (perché se sono poco macchiate indelebilmente le recupero con la pittura su stoffa), vecchie e smunte coperte, ecc... Questa categoria di materiale da riciclare si è guadagnata questo "onore" anche e soprattutto a causa della sua quantità; infatti non ho solo gli indumenti della mia famiglia (e siamo in 4 persone), ma anche quelli di amiche (e relative famiglie) che sanno che prima della discarica ci sono io.

Ma veniamo al soggetto di questo post: il paraspifferi, ovvero quel "salsicciotto ripieno" che si mette in inverno davanti alle finestre per evitare che entrino per l'appunto gli spifferi d'aria.
E non è certo un'idea né geniale né innovativa quella di riempirlo di stracci, dato che le nostre nonne lo facevano già dalla notte dei tempi.
Ma io ho usato un metodo velocissimo per realizzarlo (circa un quarto d'ora), che inoltre mi consente eventualmente di ri-usare gli indumenti che lo riempiono in un secondo momento, dal momento che non vengono né tagliati né cuciti. In ogni caso, rende più agevole il lavaggio e soprattutto l'asciugatura dell'interno, dato che si può "smontare" completamente in un attimo.

paraspifferi riciclo indumenti 2

1. Ho disposto sul tavolo gli abiti piegati sommariamente, stendendoli e sovrapponendoli leggermente, fino a formare un rettangolo lungo quanto la lunghezza del vano della finestra in cui dovrà essere utilizzato il paraspifferi e largo una quarantina di centimetri; quest'ultimo dato dipende dallo spessore che dovrà avere il "salsicciotto"... io mi sono regolata a occhio.
2. Ho arrotolato il "puzzle" di vestiti cominciando da uno dei lati lunghi.
3. Ho bloccato il rotolo ottenuto con degli elastici disposti a distanze regolari cominciando da una estremità.
4. Ecco il serpentone legato come un arrosto.

paraspifferi riciclo indumenti 3

Io avevo in giro un copri-paraspifferi fatto all'uncinetto più di una ventina di anni fa e mandato quasi subito in pensione; è lavorato in modo semplicissimo, ovvero con due giri di sole maglie alte alternati ad un giro composto da *1 maglia alta - 1 catenella - 1 maglia alta saltando una maglia di base* ripetuto per tutto il giro.
Se non si ha, o non si vuole realizzare, un involucro all'uncinetto o ai ferri si può anche usare la gamba di una calzamaglia, le maniche di un vecchio maglione, un rettangolo ricavato da una vecchia coperta cucito sul lato lungo.
Per chiudere le estremità del mio paraspifferi io ho usato due laccetti che fino a poco prima erano la coulisse di un pantalone finito arrotolato nel "ripieno".

paraspifferi riciclo indumenti 4

Ed ecco il mio serpentone al suo posto. Se fosse destinato alla cameretta dei bambini si può anche rivestire con un involucro lavorato all'uncinetto come in questo caso, ma un po più grazioso e spiritoso come Vanessa la serpentessa.
Questo è un metodo velocissimo per riciclare vecchi abiti smessi; un modo mediamente svelto è quello di tagliarli in modo da formare una striscia continua di fettuccia da lavorare all'uncinetto o ai ferri, e una maniera molto meno rapida, ma di grande soddisfazione, è il patchwork senz'ago.

A presto. =)



giovedì 13 ottobre 2016

Portafoto tondo multicolor, di stoffa riciclata e cotone all'uncinetto

Questo portafoto riprende la tecnica e lo stile del tappetino ovale pubblicato a maggio di quest'anno; anch'esso infatti è realizzato con della fettuccia inglobata nella lavorazione all'uncinetto.


E come in quel caso la fettuccia è di riciclo, ricavata cioè da indumenti smessi di maglina. E' sempre interessante vedere come gli abbinamenti tra i diversi colori del cotone e della fettuccia producano effetti sempre differenti.

cornice portafoto gipsy 2

Per trasformare questo "tondo di stoffa e cotone con il buco in mezzo" in un portafoto è bastato incollare sul retro un pannellino di cartoncino ondulato bianco, e aggiungere un gancetto per appenderlo a un chiodo.

cornice portafoto gipsy 3

Al momento di incollare il retro in cartoncino bisogna però ricordare di lasciare delle parti senza colla, ovvero quelle necessarie a creare il passaggio per inserire la foto nella cornice. Io ho scelto la zona in alto in corrispondenza del gancetto, ma si può optare anche per una delle due parti laterali.

cornice portafoto gipsy 4

Prima di concludere questo post voglio fare un ringraziamento
a Fiore perché anche quest'anno, all'inizio dell'estate, ha organizzato
nel suo blog OkAnimali 
Abbinato a questa iniziativa c'era un gioco ad estrazione
tra tutti i blog aderenti che hanno esposto la locandina nel proprio spazio virtuale.
E la fortunata estratta sono stata io!


E sono stata doppiamente fortunata, perché il premio
consisteva in un delizioso porta-chiavi lavorato dalle abilissime mani
di Davide di Pyros&Patch.


Mi piace tantissimo e per un caso davvero piacevole
sta a meraviglia sulla borsa che ho recentemente acquistato.

Doppio grazie quindi!

A presto! =)

Questo post partecipa a:



martedì 12 luglio 2016

Canotta a filet con pesce

Un'altra canotta saltata fuori in seguito a un repulisti, compagna di quelle personalizzate con il nome pubblicate qualche post fa, realizzata sempre nello stesso periodo (cioè diversi anni or sono), sempre all'uncinetto con la tecnica del filet.


Questo capo era di Ilaria e lo portava quando aveva circa 3 anni; ho usato del cotone color celeste e ho creato un simpatico pesce come motivo decorativo della parte davanti.

canotta celeste filet con pesce 2

Come sempre, per creare lo schema ho disegnato un pesce su un foglio a quadretti e poi l'ho "colorato" con quadretti pieni e vuoti. Lo sfondo è costituito da una rete di quadretti vuoti, movimentata nella parte superiore da una scia di bolle d'aria che salgono fino alla spallina della canotta.

canotta celeste filet con pesce 3

Il retro invece è tutto a rete, decorato unicamente da qualche fila di onde spumeggianti. Come sempre mi succede, al momento di unire il davanti e il dietro, mi sono accorta che il top era troppo stretto; così ho salvato il lavoro lavorando sui fianchi, come ho descritto QUI.

Se tutto va bene, anche il prossimo post sarà a tema "pesci"...
...a presto! =)


martedì 21 giugno 2016

Magliette con cuori stampati con i tappi di sughero

Non è la prima volta che dipingo magliette con l'aiuto dei tappi di sughero usati come stampini; era già successo infatti con la T-shirt tutta fiorita.
Questa volta però ho abbinato agli stampini fai-da-te anche uno stencil a forma di cuore, anch'esso fatto con materiali di recupero.
Si tratta di una tecnica semplice, alla portata di tutti, perfetta anche per i bambini.


Ho tracciato il disegno di un cuore su un cartoncino lucido proveniente da un campionario di tessuti d'arredo ormai vuoto. Per farlo simmetrico ho piegato il foglio in due, ho disegnato mezzo cuore su una delle due parti, e ho ritagliato la sagoma tenendo il foglio piegato, in modo che aprendolo si ottenga un cuore completo.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 2

Ho posizionato la sagoma di cartoncino sulla maglietta nel punto in cui avevo intenzione di riprodurla e l'ho fissata con un pezzo di nastro adesivo ripiegato sul retro, lasciando liberi i bordi.
Ho inserito all'interno della maglietta un altro foglio di cartoncino, per preservare il retro della maglietta da eventuali macchie accidentali.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 3

Poi ho preso un tappo di sughero e, senza modificarlo, ho usato la sua estremità tonda come uno stampino, intingendola nel colore per stoffa e tamponandola sul tessuto, cominciando dal bordo del cuore di cartoncino. Ho effettuato un primo giro con una tinta, distanziando leggermente i cerchi di colore; poi ho proseguito con altre tonalità, allargando gradatamente il perimetro e sovrapponendo parzialmente i cerchietti, fino ad ottenere l'effetto desiderato.
Una volta tolto lo stencil, il lavoro è quasi finito; non resta che attendere il tempo di asciugatura (meglio se un giorno intero) e poi fissare il colore stirando la stoffa sul rovescio, con il ferro caldo ma senza vapore.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 4

La comodità di questo particolare tipo di cartoncino è che è sottile ma robusto, facile da ritagliare con delle normali forbici, e persino lavabile con un semplice straccio umido, il che rende lo stencil ottenuto anche riutilizzabile.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 5

Infine, un piccolo accenno a queste gruccette-very-vintage... un piccolo ricordo di quando ero piccola; sono di plastica traforata, sempre in uso da decenni e sempre perfettamente funzionanti e come nuove... della serie non-fanno-più-le-cose-come-una-volta.

A presto! =)

P.S. ci sono ancora poche ore a disposizione per inserire
"link petalosi" nella raccolta


che si chiuderà questa sera alle ore 23,55.
Affrettatevi per partecipare...
...ma state tranquilli perché i bellissimi post inseriti saranno sempre visibili
cliccando sul banner qua sopra e nella pagina dedicata.
Infinite grazie a tutti i partecipanti! <3

lunedì 6 giugno 2016

Canotte a filet, personalizzate con nome

Queste due canotte lavorate all'uncinetto con la tecnica del filet risalgono a diversi anni fa, quando Gaia aveva 8 anni e Ilaria 1. Le ho riscoperte in questi giorni, sistemando un po' di scatole e scatoloni, e mi sono resa conto che non le avevo mai mostrate.


Quella di Gaia è realizzata sfruttando un  po' di avanzi di cotoni di vari colori per il davanti, e tutta color ciclamino per il dietro. 
Come dicevo, la base della lavorazione è quella del filet, ma nelle varie strisce ho alternato motivi diversi creati da spazi pieni e spazi vuoti, tanto per non annoiarmi, un po' come era accaduto anche per il top "Imparaticcio".

canotte all'uncinetto con nome 2

Per creare lo schema del nome ho riportato su un foglio a quadretti una griglia con un numero di quadretti uguale al rettangolo nel quale avevo deciso di "scrivere" GAIA. Nel mio caso il rettangolo rosa è costituito da 44 quadretti per la base e 13 per l'altezza. Con una matita ho riprodotto le lettere in stampatello dalla forma squadrata, componendole annerendo i quadretti corrispondenti e creando in questo modo gli spazi pieni da lavorare a filet, e le ho centrate lasciando un numero di quadretti /spazi vuoti uguale sia destra che a sinistra, così come sopra e sotto la scritta.

canotte all'uncinetto con nome 3

Come ho ribadito più volte, le parole d'ordine che caratterizzano i miei lavori sono approssimazione e improvvisazione, e le canotte all'uncinetto non sfuggono a questa regola. Infatti non prendo misure e non faccio campioni prima di iniziare un lavoro... mi butto e basta; al massimo, prendo come esempio, o meglio come "dima", un capo di abbigliamento simile. Realizzo prima il davanti e poi il dietro... e quasi mai risultano della larghezza auspicata. Allora lavoro sui fianchi delle strisce nell'altro senso, come si vede nella foto qua sopra, fino al raggiungimento della circonferenza desiderata e poi le unisco, il più delle volte non con ago&filo, ma con l'uncinetto.

canotte all'uncinetto con nome 4

Quella di Ilaria è stata molto più veloce, sia perché più piccolina sia per la semplicità dello schema, oltre allo spessore del filato abbastanza consistente.
Per lo schema del nome vale lo stesso discorso del precedente.... ma questa volta ho anche "beccato" la larghezza giusta al primo colpo. 

canotte all'uncinetto con nome 5

Il retro è costituito dalla maggior parte di spazi vuoti che formano una rete nella quale sono "disegnati" dei semplici rombi.

A presto! =)


lunedì 16 maggio 2016

Tappetino ovale "Gipsy", fettuccia riciclata handmade e cotone all'uncinetto

Complici le giornate grigie della settimana scorsa, mi è tornata la voglia di uncinettare. E, complice la necessità di smaltire diversi abiti smessi in attesa di riciclo, mi è venuta voglia di fare un tappetino a base di fettuccia inglobata nel cotone, come ho fatto per il cestino-gufo.


La fettuccia proviene dai suddetti abiti smessi, ovvero pantaloni (solo le gambe) e T-shirt (la parte dalle ascelle in giù) di vari colori e tessuti; l'ho tagliata a mano con le forbici seguendo il sistema spiegato QUI e ho formato dei gomitoli. Le parti rimanenti, spalle e maniche delle magliette e "pantaloncini corti" ottenuti dai pantaloni, le ho messe da parte per lavori di patchwork senz'ago o lavoretti di cucito creativo.

tappetino ovale Gipsy 2

Ho iniziato da un segmento di cotone composto da 50 catenelle eseguite con l'uncinetto n°3; poi ho girato il lavoro e contemporaneamente ho cominciato ad inglobare la fettuccia lavorando sempre solo con una maglia bassa alternata ad una catenella, saltando ogni volta una maglia di base, lavorando in tondo a spirale, fino al raggiungimento della dimensione desiderata. Il mio tappetino misura 65 x 51 cm, adatto per essere usato come scendiletto o come tappetino in bagno, ma si può fare anche molto più grande... dipende da quanti vestiti ci sono da ridurre in fettuccia.

tappetino ovale Gipsy 3

Tutti questi colori mi mettono allegria solo a guardarli e conferiscono al tappetino un aspetto un po' zingaresco; gli accostamenti e i contrasti sono accentuati anche dall'uso del cotone in vari colori.
E' interessante infatti osservare come si creino differenti effetti abbinando un dato colore di fettuccia a tinte diverse di cotone.

Come spesso ho già avuto modo di affermare, amo questi lavori dove l'improvvisazione la fa da padrona, dove un oggetto cresce pian piano un po' come vuole, senza un'idea precisa di partenza.

A presto! =)



martedì 8 settembre 2015

Il top "Imparaticcio", all'uncinetto

Questo è un lavoro che risale a diversi anni fa: un top all'uncinetto realizzato per mia figlia Gaia con avanzi di cotone di vari colori.


Come tutte le cose che faccio all'uncinetto è iniziato così, un po' per caso. Non sapevo esattamente cosa volevo fare e ho pesato che l'avrei deciso "strada facendo". Tutto è partito da un rettangolo composto da strisce diverse tra loro, sia per colore che per punto utilizzato, giocando un po' con gli abbinamenti e le alternanze di spazi pieni e vuoti.

Top imparaticcio 2

Alcune strisce sono realizzate con punti fantasia, anche loro provati e lavorati per caso sul momento man mano che cresceva il lavoro... le cose troppo uniformi e ripetitive mi annoiano.... e qui non ne ho certo avuto modo. =)

Top imparaticcio 3

Il nome "Imparaticcio" deriva dal fatto che sembra uno di quei lavori che si eseguono per esercitarsi, per imparare e padroneggiare una tecnica manuale: in genere si tratta dei canovacci sui quali provare e riprovare i punti del ricamo.

Top imparaticcio 4

E come tutti gli imparaticci presenta molte imperfezioni, aggiustamenti in corso d'opera, righe fatte-disfatte-rifatte.

Top imparaticcio 5

E dato che le "ciambelle" approssimative e non pianificate difficilmente "riescono con il buco"... la lunghezza non era sufficiente ad avvolgere la circonferenza del corpicino di Gaia. Così, cosa avrei dovuto fare? Disfare e rifare tutto??? Certo che no!!!

Top imparaticcio 6

Ho aggiunto un inserto sul retro, nella parte alta, per raggiungere la misura giusta. Nella parte bassa invece ho lavorato due laccetti da annodare per tenere vicine le due "ali"... a proposito di ali... il retro, guardando la foto in alto, non sembra un po' una farfalla? A me sì.

A presto! =)


martedì 21 aprile 2015

Da T-shirt a cestino porta-mollette

Questo è un lavoretto veloce. Ho scovato nella cassettiera degli abiti smessi da "refashionare" una T-shirt di questo bel celeste, l'ho tagliata ricavandone una fettuccia continua e ne ho fatto un cestino.


Mi serviva un cestino porta-mollette piccolo, dato che non ne uso molte, e la fettuccia ricavata dalla maglietta è stata giusta giusta per realizzarlo.

da T-shirt a cestino portamollette 3

Ho iniziato dal fondo, lavorando in tondo a maglia bassa per 3 giri; poi ho realizzato un giro a maglia bassa in costa (prendendo con l'uncinetto solo il filo posteriore della maglia di base) e ho proseguito con un altro giro a maglia bassa e 2 giri a maglia alta, di cui l'ultimo di un colore più chiaro.

da T-shirt a cestino portamollette 2

Per finire, ho lavorato una semplice catenella per realizzare il manico che ho fissato alla persiana della finestra con una mollettina.

A presto! =)


giovedì 12 marzo 2015

Fascia per capelli fai-da-te, con stoffa riciclata, senza cuciture, con tutorial fotografico + "NEWS FROM YOUR SHOP" #5

Una decina di giorni fa Gio di Stelledilatta ha pubblicato una fascia per capelli fatta da lei riciclando la stoffa di una T-shirt di maglina. Mi è piaciuta subito, sia perchè in questo periodo sto maneggiando parecchio la stoffa recuperata da abiti smessi, sia perchè l'intreccio che caratterizza questo accessorio è uguale ad un nodo che avevo già usato l'anno scorso per un braccialetto all'uncinetto. A sua volta Gio ha tratto ispirazione da un tutorial in inglese.


Ho fatto 3 prove, dapprima ispirandomi al tutorial che ho indicato (ma facendo delle modifiche), fino ad arrivare con il terzo tentativo ad un modello simile ma differente, per il quale non necessitano né cuciture né incollature.

I pochi materiali necessari sono:

- una striscia di maglina
- un elastico per capelli
- forbici

Ecco come ho fatto:

fascia capelli tutorial 2

1. Dal fondo di una maglietta ho asportato l'orlo e ho poi ritagliato una striscia (doppia) alta circa 5 cm.
2. Da uno dei due lati corti ho tagliato via la cucitura e ho così ottenuto una striscia lunga circa 115 cm, che poi ho ulteriormente allungato tirando le estremità per ottenere un fettuccia tubolare.
3. A metà della fettuccia, in corrispondenza della cucitura rimasta, ho creato un anello avvolgendo un elastico per capelli su se stesso.

A questo punto ho realizzato l'intreccio mostrato nei passaggi 4.- 5.- 6.- 7.- 8.

fascia capelli tutorial 3

fascia capelli tutorial 4

fascia capelli tutorial 5

fascia capelli tutorial 6

fascia capelli tutorial 7

9. Ho tirato delicatamente le estremità, quella con il nodo e quella con le due fettucce libere, cercando di posizionare l'intreccio più o meno a metà.

fascia capelli tutorial 8

10. Ho fatto passare le due fettucce libere all'interno del'anello formato grazie all'elastico per capelli

fascia capelli tutorial 9

11. ho annodato le due fettucce insieme e 
12. ho stretto l'anello facendo scorrere l'elastico, bloccando in questo modo il nodo.

La fascia è pronta. =)

Volendo ottenere un modello più grazioso possiamo usare due fettucce di colore diverso lunghe circa 35 cm, realizzare l'intreccio centrale, aggiungere due fettucce per ottenere un'allacciatura con la quale fare un fiocco, regolando in questo modo la misura della fascia adattandola ad ogni testa. Questo modello è come quello del tutorial che ho linkato all'inizio del post, nel quale si suggerisce di incollare i lacci di chiusura; secondo me sarebbero però più resistenti ai lavaggi se venissero cuciti. Sarebbero comunque delle cuciture non in evidenza, quindi fattibili anche dalle poco esperte come me.

fascia capelli tutorial 10
 L'anno scorso per fare l'intreccio del braccialetto avevo realizzato questo schizzo:
fascia capelli tutorial 11

ve lo lascio, magari potrebbe essere utile a qualcuno.

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Ed ora, chiudo questo lungo post dando il via alla quinta puntata del Linky Party

decoriciclo

Inserite tutti i link che desiderate con le novità dai vostri shop on line.
Per maggiori informazioni sull'iniziativa,
rimando chi non la conoscesse e volesse saperne di più,
al post di presentazione.

Le modalità sono sempre le stesse, basta cliccare su ADD YOUR LINK
e seguire le successive istruzioni.

A presto! =)





Dato il nodo a forma di doppio infinito, questo post partecipa a:


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