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lunedì 6 marzo 2017

Specchiera del bagno Zentangle Inspired Art

La prima ad essere stata contagiata dalla mania dello Zentangle è stata mia figlia Gaia, e ha poi rapidamente diffuso il piacevole virus sia a me che a sua sorella Ilaria. Sue apparizioni in questo blog, di lavori eseguiti con questa tecnica, sono per esempio il bellissimo quadro e la cover per smartphone: ora vi mostro la specchiera del suo bagno tutta rivestita di "scarabocchi".


Le foto non sono delle migliori, a causa dello spazio ristretto e della luce artificiale obbligatoria, dato che il bagno si trova al piano seminterrato, ma si vede lo stesso che ha fatto un bel lavoro.

specchio bagno Z.I.A. 2

Questa tecnica di disegno, oltre che esteticamente piacevole, ha anche risolto il problema della mensola con la superficie rovinata da alcune macchie, senza bisogno di particolari trattamenti preventivi, dato che la decorazione, eseguita con un semplice pennarello indelebile e composta da spazi pieni e vuoti, le camuffa alla perfezione.

specchio bagno Z.I.A. 3

Ecco qua sopra l'antina dell'armadietto laterale più grande e sotto quella più piccola

specchio bagno Z.I.A. 4

Interessante anche l'effetto di simmetria dato dallo specchio stesso al disegno della mensola, qua sotto i particolari visti da vicino

specchio bagno Z.I.A. 6

specchio bagno Z.I.A. 5

specchio bagno Z.I.A. 7

Brava Gaia!

A presto. =)

P.S. Ai più osservatori non saranno sfuggiti due soggetti di precedenti post: il portasapone di tappi di sughero e la finestra dipinta con il fondo del mare, che sostituisce la tenda. Chi se li fosse persi o volesse rivederli, non deve fare altro che cliccare sui link.



martedì 19 aprile 2016

La terza vita di un povero tavolino abbandonato, e breve storia delle precedenti

C'era una volta, taaaaanti anni fa (non si sa quanti, ma di sicuro tanti), un anonimo tavolino bianco di plastica, di quelli che si usano nei déhors dei bar e dei ristoranti. Dopo anni di (immagino) onorato servizio, dopo essere stato esposto alla forza deleteria degli elementi e all'usura del lavoro, il poverino si ritrovò con il piano tutto scolorito e rovinato. Pur avendo la struttura ancora solida e robusta, una sera di una quindicina di anni fa venne abbandonato al di fuori del locale, insieme ad altri sfortunati rifiuti ingombranti, per essere prelevato e portato in discarica il mattino seguente.
Nottetempo passò da quelle parti una riciclatrice in erba, lo adocchiò immediatamente notando le sue potenzialità non ancora esaurite. Se lo portò a casa e si mise all'opera, armata di abbondante colla vinilica e carta di giornale, e lo rivestì interamente con il découpage.

Purtroppo non rimane testimonianza fotografica della prima anonima e bianca vita di questo prode tavolino, ma alla fine della seconda era così come si vede nella foto qua sotto.... ma si può soltanto immaginare lo splendore del suo nuovo (all'epoca) "vestitino quotidiano":


Non bastava che, nonostante la lunga e laboriosa ristrutturazione, fosse stato di nuovo impietosamente esposto alle intemperie e trattato con poca cura, ma gli toccò subire un ulteriore grave sfregio. Fu così che, una domenica dello scorso autunno, a tre furbacchioni di mia conoscenza venne l'idea di fare le caldarroste; e "cosa c'entra?!?" direte voi... "c'entra eccome!!!" dico io... perché, dato che quel giorno pioveva, invece di posizionare il braciere con la legna dentro al barbecue in muratura situato in giardino, decisero di appoggiarlo sul povero bistrattato tavolino... per rimanere (loro) riparati dalla pioggia sotto il balcone. E il risultato fu questo:

tavolino tappi di sughero 3

Tavolino fuso, sciolto, bucato... praticamente inservibile... oltre che orrendo. La voce unanime dei tre di cui sopra fu "Buttiamolo!" e io "Giammai!". Dopo essere stato pietosamente coperto per qualche mese, in attesa dell'idea e dell'ispirazione al fine di trovare una adeguata soluzione, ecco come l'ho recuperato e fatto rinascere alla sua terza vita.

tavolino tappi di sughero 4

Ho grossolanamente tappato la voragine con un pezzo di una tovaglietta americana avanzata da un precedente lavoro, incollandola con la colla a caldo.

tavolino tappi di sughero 5

Ho steso un'altrettanto grossolana mano di fondo bianco, solo per uniformare il colore della base perché non spiccasse l'arancione della toppa, e ho cominciato ad incollare mezzi tappi di sughero, di bottiglie, bottiglioni e damigiane. Fino ad ottenere questo:

tavolino tappi di sughero 6

E, non contenta, ho continuato con questo:

tavolino tappi di sughero 10

Praticamente, l'ho rivestito completamente di tappi di sughero.


Il tavolino è soddisfatto del suo nuovo rustico vestito... e io di questo lungo lavoro appena finito.

Dato che questo post è venuto molto più lungo del mio standard... mi fermo qui; ma chi lo desidera può vedere altre foto dei particolari nel mio Flickr.

A presto! =)

P.S. il mobiletto di legno che si intravede sullo sfondo,
appena restaurato e munito di tendina super riciclosa,
è il protagonista del post precedente: chi se lo fosse perso... può cliccare QUI.


domenica 17 aprile 2016

Nuovo look per un vecchio mobile

Più che di un rifacimento vero e proprio del look, si tratta di una semplice rinfrescata. L'oggetto del trattamento è un vecchio mobile, il primo che io e mio marito abbiamo acquistato all'inizio della nostra vita insieme. Ha anche un nome/soprannome: è sempre stato chiamato "il cammello", in riferimento all'italianizzazione del suo quasi impronunciabile nome svedese. 


Peccato che fosse un mobile porta-televisione... che non è però stato usato per la sua funzione specifica; appena l'abbiamo portato a casa e montato, ci siamo infatti subito resi conto che non c'era posto per lui nel luogo in cui l'avevamo immaginato.
Così è stato impiegato per altri usi, fino a qualche tempo dopo, in cui ha finalmente svolto il lavoro per cui era nato, nella nuova casa; ma solo per un breve periodo... poi è stato relegato all'esterno, a custodire i giochi da giardino (racchette varie, pattini a rotelle, ecc...) in una posizione riparata ma pur sempre esposta alle intemperie.

Questo resoconto della sua vita ventennale, serve per spiegare come mai si fosse così tanto rovinato; il piano superiore era infatti tutto scolorito, macchiato e ammaccato... come si vede nella prima foto qua sotto:

mobile cammello 2

Abbiamo dunque provveduto al più veloce dei recuperi: una bella carteggiata, indispensabile per togliere i residui della verniciatura originaria e le macchie penetrate nella superficie, e una bella passata di cera neutra sul legno tornato di nuovo grezzo.

mobile cammello 3

Io sono una grande sostenitrice della cera semi-solida usata come finitura al posto della vernice trasparente, e l'avevo utilizzata anche per la cassa di legno porta-bomboniere.
Mi piace usarla perché è veloce da stendere; basta uno straccio qualsiasi per spalmarla seguendo il senso delle fibre del legno e un panno (meglio se di lana) per lucidare strofinando in senso circolare.
Ma la caratteristica più pratica è che non è necessario attendere tempi di asciugatura, se non qualche minuto per far sì che la cera penetri bene.
Inoltre, il legno così trattato, è perfettamente liscio al tatto, protetto dagli agenti atmosferici e dalla polvere, ma allo stesso tempo traspirante; assume inoltre una gradevole tonalità leggermente più intensa di quella di partenza e vengono esaltate le naturali venature. Inoltre ha un intenso e persistente profumo di pulito.
Si può usare sia su legno grezzo, che su legno trattato con impregnanti; a me piace usare quella di colore neutro, ma esiste anche in varie tonalità che riprendono le essenze dei vari tipi di legno.

Come dicevo all'inizio del post, l'attuale destinazione d'uso del nostro "cammello" è quella di contenere i giochi da giardino; il che significa che è... sempre in disordine. Per questo motivo ho aggiunto una tendina nella parte inferiore, lasciando libero il cassetto centrale perché possa essere utilizzato.

mobile cammello 4

La cosa che mi soddisfa maggiormente di questo accessorio è che è composto totalmente da materiali di recupero.
La stoffa era quella di alcuni copri-divano, che ho usato anche per la cornice etnica e per il retro dei "quadri animati" di carnevale.
Il bastone di bambù era quello di un retino rotto.
E infine ho usato le molle delle mollette da bucato in una duplice funzione: sia come sostegno del bastone, con un chiodo passante nella spirale di metallo e conficcato nel mobile, sia come anelli porta-tenda, in abbinamento alle pinzette con gancetto, rimaste sprovviste degli anelli veri e propri ai quali erano associate.

Ora, il "cammello" porta ancora qualche segno del tempo passato, ma fa parte del suo fascino e della sua storia, e la tendina non ci convincerà a tenerlo in ordine... ma almeno nasconderà il disordine.

A presto! =)


lunedì 31 agosto 2015

3 tavole da parquet + 1 stand appendiabiti rotto = 1 tavolino ricicloso

Ovvero, quando la matematica è una pura opinione.... 3+1 non faceva forse 4?
Premetto che l'artefice di questo complemento d'arredo super ricicloso non sono io, ma mio marito Luca.


L'esigenza era quella di creare un tavolino alto sul quale appoggiare una collezione di orchidee, da posizionare vicino alla finestra, che fosse alto, leggero e trasportabile facilmente.

parquet+stand abiti=tavolino 2

Il materiale, tutto di recupero a parte la minuteria necessaria per l'assemblaggio, consisteva in uno stand appendiabiti rotto e in tre tavole simil-parquet avanzate dal rivestimento del pavimento.
Due di queste ultime sono state unite insieme per formare il ripiano superiore (quello più grande), mentre la terza, grazie a due fori passanti realizzati mediante una fresa, costituisce un ripiano più stretto che ha la triplice funzione di (A) riempire visivamente uno spazio troppo vuoto, (B) conferire maggiore stabilità alle "gambe" del tavolino e (C) costituire un piano di appoggio per tenere a portata di mano gli utensili necessari alla cura delle piante.

parquet+stand abiti=tavolino 3

Dato che i bordi delle tavole presentavano le apposite scanalature che servono per incastrarle tra loro, abbiamo pensato di rivestirli con dei bordini a "L" di plastica, di colore nero, perché si accordassero alla struttura dello stand espositore. Un po' di colla da montaggio, e la rifinitura è stata applicata velocemente.

Purtroppo ho soltanto queste foto scattate nel garage, dove il tavolo è stato assemblato. Ma credetemi sulla parola si vi dico che con la sua raffinata tovaglietta ricamata e le piante ben alloggiate, fa la sua bella figura.

A presto! =)


martedì 17 giugno 2014

Maniglie di spago.... anti-graffio

Da circa un annetto ho preso una struttura letto con i cassettoni porta-tutto. Comodissimi, accessibili, capienti, ci sta dentro di tutto maaaa.... le maniglie fornite nella confezione sono sì adatte e comode maaaa.... chi le ha progettate non ha tenuto conto degli eventuali spazi ristretti delle camere da letto di molte case.

Fatto sta, che con quel simpatico spigolino che si vede nella foto in alto a sinistra mi graffiavo stinchi e/o polpacci ogni volta che ci passavo vicino.

Così a Luca è venuta una splendida idea: "facciamole di spago".... come ho fatto a non pensarci prima!!!


Detto fatto: il lavoro è stato semplice e veloce e a costo praticamente zero
Ho smontato le maniglie bianche, ho infilato in uno dei due fori del cassetto un capo dello spago (dall'esterno verso l'interno) e vi ho fatto un nodo, dentro il cassettone. Poi ne ho fatto un altro appena al di fuori, ho lasciato libera una porzione di spago che mi sembrava adeguata a fungere da maniglia, ho fatto un nodo, ho infilato lo spago nel secondo foro e fatto un ultimo nodo all'interno. Infine ho tagliato l'eccedenza di spago.

Volendo si possono decorare le nuove maniglie con ulteriori nodi, perle di legno o di vari materiali, o con altre decorazioni. Ma io mi sono fatta prendere dalla fretta di salvare le mie gambe e le ho fatte così, semplicissime, ma utili e funzionali.

A presto! =)

P.S. oggi è il mio compleanno e per l'occasione, nel post di ieri,
ho lanciato un Giveaway per festeggiare con voi.
Se ve lo siete perso e volete partecipare, 
cliccate sull'immagine qua sotto e lasciate un commento
al post dedicato.
decoriciclo


Con questo post partecipo a:

Linky Party C'e' Crisi

 

mercoledì 11 giugno 2014

Mini-armadietto da una cassetta di legno del vino

Questa è un'altra delle cose che avevo preparato per allestire l'esposizione alla casa vinicola Zonin, in occasione di Cantine Aperte 2014.


Si tratta del riciclo di una cassetta di legno, ex confezione delle bottiglie di vino. Il coperchio era già stato riusato, andando insieme ad altri a costituire il fondo dell'espositore per gli orecchini di sughero e cotone.

mini-armadietto cassetta di legno 2

Per "mettere insieme" questo mobiletto ho veramente "raffazzonato" una serie di materiali che avevo già in casa e che sarebbero stati destinati ad altri usi.

Lo sportellino è costituito da 4 listelli di masonite, avanzati dalla costruzione dell'espositore di cui sopra e della bacheca di tappi di sughero, tenuti insieme con delle graffette applicate con la spara-punti e la rete da conigliera, che decora e conferisce stabilità alla fragile antina.

mini-armadietto cassetta di legno 3

Per coprire le giunture dei listelli di masonite sul davanti e i punti di fissaggio della rete metallica sul retro, ho rivestito entrambe le parti di yuta, incollandola con la colla a caldo e sfrangiandone i bordi.
Questa operazione conferisce anche maggiore stabilità e consistenza allo sportello.

La cornice interna è ulteriormente decorata con un giro di spago grosso.

Il pomello di legno girava per la cassetta dei ferri già da un bel po', acquistato non-mi-ricordo-più-per-cosa.

mini-armadietto cassetta di legno 4

I 4 piedini erano in origine dei pomelli di legno per antine, e anche loro erravano senza meta in cerca di occupazione.... ed ora l'hanno trovata.

mini-armadietto cassetta di legno 5

L'unico acquisto fatto ad hoc è stato quello delle cerniere in ferro battuto; dato che dovevano restare "a vista" volevo che fossero un po' carine.

Non ho ancora deciso se entrerà a far parte del mio arredamento ricicloso o se lo terrò per allestire eventuali future esposizioni e/o mercatini. Viste tutte le creazioni in sughero che ho realizzato questo armadietto sarebbe proprio in tema.... o no?

A presto! =)


martedì 20 maggio 2014

Da cosa nasce l'ispirazione delle creazioni in sughero + riciclo di una cassetta di legno

Oggi vi spiego da dove è scaturita l'ispirazione che mi ha portato a immaginare, pensare e creare oggetti in sughero, dai bijoux agli oggetti per la casa.

Qualche settimana fa sono stata contattata dalla nota casa vinicola Zonin; mi hanno proposto di partecipare all'evento "Cantine Aperte", una manifestazione nella quale l'azienda apre le porte al pubblico proponendo diverse attività tra le quali degustazioni, esposizioni e laboratori di riciclo creativo.

La manifestazione si terrà a Vicenza, domenica 25 maggio dalle 10,00 alle 18,00. Qua sotto potete vedere la brochure con tutto il programma completo e cliccandoci sopra si possono ingrandire le immagini.



Io sono astemia, non mi intendo di vino, ma dopo i primi contatti ho avuto modo di documentarmi e di scoprire che la ditta Zonin presta una grande attenzione alla sostenibilità della sua produzione.
Ma pensa all'ambiente anche nel post-vendita suggerendo ai propri clienti come riciclare i materiali "di scarto" che si ritroveranno una volta consumato il vino.
Infatti, durante i laboratori, uno al mattino e uno al pomeriggio,  mostrerò come riciclare un'intera confezione di vino. Quindi non solo i tappi di sughero, ma anche le bottiglie di vetro, le gabbiette metalliche del tappo dello spumante e lo scatolone di cartone

Quando si acquista del vino pregiato, spesso la confezione prevede delle bellissime cassette di legno riutilizzabili e riciclabili in molti modi.


Se la struttura è integra possono essere riutilizzate come contenitori per vari materiali ed oggetti, dai documenti alla corrispondenza al materiale creativo.

Se invece alcune parti sono danneggiate si possono trasformare e adibire a tutt'altri usi. Uno di questi è quello di tramutarla in un piccolo scaffalino.

da cassetta vino a scaffalino 2

Per farlo ho tagliato con il seghetto alternativo i bordi sporgenti (e rotti), quelli che ospitavano le guide per inserire il coperchio scorrevole. Poi ho posizionato nelle scanalature (già presenti all'interno della cassetta) due rettangoli ricavati da un pannello in masonite, ex retro di una cornice a giorno, simile a quello usato come base per la bacheca di tappi di sughero.

da cassetta vino a scaffalino 3
 
Basta capovolgere... e il mobiletto è pronto. Si potrebbe anche dipingere e decorare in molti modi, ma a me piace tanto il legno grezzo con le sue scritte originali.

Allora, venite a trovarmi domenica a Vicenza? 

A presto! =)


mercoledì 13 novembre 2013

Scatola da parete copri-citofono

Anni fa, dopo aver visto l'idea sul mensile Le idee di casa mia, ho realizzato questa scatola da parete per coprire non solo il citofono, ma anche il termostato e il quadro elettrico.

Non mi è mai piaciuto avere sotto gli occhi questi seppur utili strumenti; li ho sempre trovati piuttosto antiestetici, soprattutto quando, come nel mio caso, non si trovano in una zona di passaggio tipo un ingresso o un corridoio, ma nel bel bel mezzo della stanza, in bella vista.

Allora li ho coperti con una scatola fatta su misura per racchiuderli tutti e tre e, dato che si trova nella zona cucina, l'ho decorata come se fosse uno scaffalino pieno di tazze e tazzine, con un misto di pittura e découpage.

L'ho costruita con dei pezzi di compensato assemblati con chiodini, viti e squadrette. Le misure sono: 60 cm di larghezza, 51 cm di altezza e 9 cm di spessore.

Apriamola:

scatola copri-citofono 2

scatola copri-citofono 3

scatola copri-citofono 4

scatola copri-citofono 5

All'interno ho messo anche dei chiodi per appendere altri "strumenti di servizio" e il ripianino interno è utile per appoggiare alcune piccole cose, come la torcia...che di solito non si trova mai quando va via la luce...

E adesso vi faccio vedere la decorazione più da vicino.
La parte sinistra

scatola copri-citofono 7

e quella destra.

scatola copri-citofono 6

Infine, qualche particolare:

scatola copri-citofono 8

scatola copri-citofono 9

Trovo che sia un'idea facilmente adattabile a diverse esigenze di spazio modificando le misure e, variando il motivo decorativo, può trovare collocazione in ogni ambiente della casa.

Che ne dite?

A presto! =)


venerdì 8 novembre 2013

Mobiletto-scaffalino-espositore: fatto con dischi in vinile e cartoncino ondulato

Continuano i miei esperimenti con i dischi in vinile, in questo caso dei vecchi 45 giri

Dopo le borse, ho realizzato un piccolo mobiletto, o scaffalino o espositore; può essere adibito a una di queste occupazioni.

L'altezza totale è 42,5 cm, il primo ripiano è posizionato a 26,5 cm, e lo scomparto più piccolo in alto misura 16 cm.... tutte queste proporzioni sono risultate rigorosamente a caso....data la perenne mancanza di progetti preparatori! =)))

E' composto da tre dischi e da cartoncino ondulato di colore grigio.

Per fissare il cartone ai dischi ho applicato a questi ultimi degli spessori a forma di semicerchio ricavati da del cartone recuperato da imballaggi. Per mimetizzarli un po' li ho dipinti con l'acrilico nero prima di incollarli ai dischi con la colla a caldo.
Sempre con la colla a caldo ho attaccato il cartoncino grigio agli spessori, per formare  il "corpo" del mobiletto.

mobiletto dischi 2

Nella foto qua sopra e sotto lo vedete abitato momentaneamente dai miei barattoli dei pelati vestiti con le calze.

Per l'utilizzo che ho in mente di farne non mi serve chiudere i buchi dei dischi ma, all'occorrenza, lo si può fare con dei dischetti di cartoncino o altro.

mobiletto dischi 3

Scusate la scarsa qualità delle foto ma mi devo ancora attrezzare per fotografare oggetti così grossi in ambienti chiusi....il "set fotografico casalingo" che uso di solito è troppo piccolo!

A presto! =)


venerdì 30 agosto 2013

Il tavolino della nonna, recuperato e rivestito

Questo era il tavolino che la mia nonna usava per tenerci sopra la televisione, con l'accompagnamento di centrini (fatti da lei che era bravissimissima con l'uncinetto) e soprammobili vari.
Come si vede dalla foto qui a lato, oltremodo scadente in fatto di qualità, si vede che era ammaccato in vari punti e che mancava una stecca laterale che in realtà era solo stata rimossa perchè spezzata in due.









E qui a sinistra invece è come l'ho rivestito una dozzina di anni fa.

Ho usato il découpage, con carta da regalo con motivi di etichette e fotografie vintage.

Ovviamente prima l'ho carteggiato e stuccato. Poi ho dato qualche mano di turapori per uniformare la superficie e solo dopo sono passata ad incollare i ritagli.

Come finitura ho usato quello che ritengo un prodotto eccezionale: un gel molto denso, che si distribuisce con il pennello e che in men che non si dica consente di applicarlo comodamente senza che si veda alcuna passata del pennello.
Inoltre crea una pellicola spessa, tanto che ne basta una sola mano, molto resistente agli urti, ai graffi e alla luce.



Ed ecco un particolare della decorazione dove si vede anche la stecca riparata con lo stucco per legno.

Devo dire che forse adesso lo decorerei in altro modo, magari dipingendolo.

Però devo anche ammettere che questo tavolino così "addobbato" ha girato un po' tutte le stanze di casa, in diverse sistemazioni, adattandosi perfettamente in ognuna di esse, a tutti i loro diversi stili.




A presto! =)




venerdì 23 agosto 2013

Sgabello "Violette"

Questo è uno dei miei primi lavori di recupero, realizzato circa 14 anni fa.

Uno di quelli che riguardo con affetto, con la consapevolezza che adesso lo farei meglio, soprattuto a livello pittorico.

Era un oggetto di legno già bello vecchio, tutto scrostato nella vernice, un po' traballante e, come si vede dalla foto in basso a destra (quella contrassegnata con il n°2) aveva anche uno spigolo della base (quello in primo piano) rotto.

Ho consolidato tutta la struttura e ho ricostruito pazientemente lo spigolo mancante con lo stucco per legno, strato dopo strato, finché ha riassunto la forma originaria.

Poi l'ho dipinto di bianco, come voleva la proprietaria, con un decoro di violette sul piano superiore e sul fianco esterno delle due gambe.

A presto! =)


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