C'era una volta, taaaaanti anni fa (non si sa quanti, ma di sicuro tanti), un anonimo tavolino bianco di plastica, di quelli che si usano nei déhors dei bar e dei ristoranti. Dopo anni di (immagino) onorato servizio, dopo essere stato esposto alla forza deleteria degli elementi e all'usura del lavoro, il poverino si ritrovò con il piano tutto scolorito e rovinato. Pur avendo la struttura ancora solida e robusta, una sera di una quindicina di anni fa venne abbandonato al di fuori del locale, insieme ad altri sfortunati rifiuti ingombranti, per essere prelevato e portato in discarica il mattino seguente.
Nottetempo passò da quelle parti una riciclatrice in erba, lo adocchiò immediatamente notando le sue potenzialità non ancora esaurite. Se lo portò a casa e si mise all'opera, armata di abbondante colla vinilica e carta di giornale, e lo rivestì interamente con il découpage.
Purtroppo non rimane testimonianza fotografica della prima anonima e bianca vita di questo prode tavolino, ma alla fine della seconda era così come si vede nella foto qua sotto.... ma si può soltanto immaginare lo splendore del suo nuovo (all'epoca) "vestitino quotidiano":
Non bastava che, nonostante la lunga e laboriosa ristrutturazione, fosse stato di nuovo impietosamente esposto alle intemperie e trattato con poca cura, ma gli toccò subire un ulteriore grave sfregio. Fu così che, una domenica dello scorso autunno, a tre furbacchioni di mia conoscenza venne l'idea di fare le caldarroste; e "cosa c'entra?!?" direte voi... "c'entra eccome!!!" dico io... perché, dato che quel giorno pioveva, invece di posizionare il braciere con la legna dentro al barbecue in muratura situato in giardino, decisero di appoggiarlo sul povero bistrattato tavolino... per rimanere (loro) riparati dalla pioggia sotto il balcone. E il risultato fu questo:
Tavolino fuso, sciolto, bucato... praticamente inservibile... oltre che orrendo. La voce unanime dei tre di cui sopra fu "Buttiamolo!" e io "Giammai!". Dopo essere stato pietosamente coperto per qualche mese, in attesa dell'idea e dell'ispirazione al fine di trovare una adeguata soluzione, ecco come l'ho recuperato e fatto rinascere alla sua terza vita.
Ho grossolanamente tappato la voragine con un pezzo di una tovaglietta americana avanzata da un precedente lavoro, incollandola con la colla a caldo.
Ho steso un'altrettanto grossolana mano di fondo bianco, solo per uniformare il colore della base perché non spiccasse l'arancione della toppa, e ho cominciato ad incollare mezzi tappi di sughero, di bottiglie, bottiglioni e damigiane. Fino ad ottenere questo:
Dato che questo post è venuto molto più lungo del mio standard... mi fermo qui; ma chi lo desidera può vedere altre foto dei particolari nel mio Flickr.
Tavolino fuso, sciolto, bucato... praticamente inservibile... oltre che orrendo. La voce unanime dei tre di cui sopra fu "Buttiamolo!" e io "Giammai!". Dopo essere stato pietosamente coperto per qualche mese, in attesa dell'idea e dell'ispirazione al fine di trovare una adeguata soluzione, ecco come l'ho recuperato e fatto rinascere alla sua terza vita.
Ho grossolanamente tappato la voragine con un pezzo di una tovaglietta americana avanzata da un precedente lavoro, incollandola con la colla a caldo.
Ho steso un'altrettanto grossolana mano di fondo bianco, solo per uniformare il colore della base perché non spiccasse l'arancione della toppa, e ho cominciato ad incollare mezzi tappi di sughero, di bottiglie, bottiglioni e damigiane. Fino ad ottenere questo:
E, non contenta, ho continuato con questo:
Praticamente, l'ho rivestito completamente di tappi di sughero.
Il tavolino è soddisfatto del suo nuovo rustico vestito... e io di questo lungo lavoro appena finito.
A presto! =)
P.S. il mobiletto di legno che si intravede sullo sfondo,
appena restaurato e munito di tendina super riciclosa,
è il protagonista del post precedente: chi se lo fosse perso... può cliccare QUI.
appena restaurato e munito di tendina super riciclosa,
è il protagonista del post precedente: chi se lo fosse perso... può cliccare QUI.
Simpaticissimo il tavolino così rivestito, mi piace molto questo "serial" recuperoso a puntate...alla prossima!!
RispondiEliminaNo vabbè....non ho parole!!!!
RispondiEliminaMa è bellissimo!!!!!!!!!!!!!!
Quanta pazienza, ma il risultato è strepitoso!!!
Con il sughero sei anche corsa al riparo per le prossime caldarroste... :-)!!!
Dani sei MI-TI-CA!!!Dopo questo riciclo, nulla è impossibile e tutto è recuperabile.Mi sto rotolando...ti immagino mentre ti arrovelli per trovare qualcosa che faccia da tappabuchi e mentri pensi:"Ora ti aggiusto io...":)))
RispondiEliminaMa non ci posso credereeee...sei veramente grande! Hai effettuato un restyling originalissimo
RispondiEliminaBacioni
Alessandra
Bello Dani, complimenti! Il tavolino sarà molto più che soddisfatto e anche i tre di cui parlavi perchè la prossima volta che vorranno le caldarroste e pioverà, con questo bel vestito di sughero sarà anche protetto da ulteriori bruciature! :)
RispondiEliminaCavoli Daniela........
RispondiEliminaMi piace una cifra rivestito di tappi in sughero!!!!!!!!!
BRAVAAAAAAAAAAAAAAA!!!
Se ti va di partecipare da me con questo super ricicloso restauro mi farebbe molto piacere!!!!
Kissssssssssssssssssssssss
Ma che meraviglia!!!! E' stupendo,nooo che dico è più che stupendo!!!
RispondiEliminaL'idea di dare una seconda vita ormai è una mia idea fissa , ma una terza vita.... non ci avrei mai pensato!!!Fantastico Daniela!!
Mi è piaciuto tantissimo leggere il tuo post, è una storia così divertente che la racconterò ai miei bimbi, sono sicura che l'ascolteranno a bocca aperta e chissà quanti commenti e quanti se......tireranno fuori!
Ancora bellissima!
Buon pomeriggio
Francesca
e' ancora piu' bello meno male che ci hanno fatto le caldarroste sopra, ah ah!!!Baci Sabry
RispondiEliminaIncreible..que paciencia¡¡
RispondiEliminaSei un genio....è veramente bellissimo e merita un premio...veramente rinato a terza quarta quinta ecc. vita!
RispondiEliminaDovresti esporlo al (non mi ricordo) non so se al Mudec o un altro cosa del genere dove ci son tutte le cose utili, funzionali e soprattutto originaliiiii!!!
Un abbraccio grande,
Laura
Cara Daniela!!! Credimi non ho parole, è tutto speciale ciò che sai creare, che parlarne è inutile bisogna vedere per credere!!!
RispondiEliminaCiao e buona serata cara amica.
Tomaso
Tu sei trooooppo avanti! ;-)
RispondiEliminaMitica Dani!
RispondiEliminaTavolino "tapposo ricicloso" splendido!
Della serie: mai e poi mai e poi mai e ... buttare via niente!
Un abbraccione sorellosos superDani
Maria
Wow, bellissimo!
RispondiEliminaMi piace molto più così.
Un'idea davvero originale
Ciao
Norma
ohmamma che ridere.... vi ho visto mentre leggevo! mi pareva di vedermi anche me però ;P che non butto nulla fino a che proprio non ne può più... a volte penso che prima o poi le "robe" si auto-doteranno di vita a se e mi diranno "eh no! ora basta... e una vita e due e tre! ancoraaaaaaa??? siamo stanche" ;-)))))
RispondiEliminaDaniiiii è stupendo!!! non sai quanto mi faccia piacere (per i tappi)! che meraviglia!!! il piano con i tre rosoni è superlativo!!!
deciso: ora scrivo anche io all'accademia della crusca! voglio degli aggettivi nuovi!!!
Accipicchia che lavoro! Super super Dani, eccezionale. Bacione
RispondiEliminaMolto originale ....e che belli i rosoni, stai facendo dei bellissimi recuperi, complimenti Daniela!
RispondiEliminaGio
Daniela ma come fai!???
RispondiEliminaÈ stupendo! Un pezzo d'arredamento molto chic.
Menomale che questo tavolino abbia trovato quella riciclina in erba che l'ha adottato.
Nunzia
Wow che lavorone!!Originalissimo riciclo a me piace molto..
RispondiEliminaMa daiii!!! E' stupendo!!! Un ottimo e bellissimo recupero!!!!
RispondiEliminaMGrazia
Bellissimo, Daniela! E' un po' che non vengo a trovarti ma quando leggo i tuoi post trovo sempre dei capolavori.
RispondiEliminaUn bacioe
Sara
Che ideona Dani,è davvero venuto bene! Originale, non passa di certo inosservato.
RispondiEliminaComplimenti anche per questo lavoro ^_^
Maris