Ovvero, quando la matematica è una pura opinione.... 3+1 non faceva forse 4?
Premetto che l'artefice di questo complemento d'arredo super ricicloso non sono io, ma mio marito Luca.
L'esigenza era quella di creare un tavolino alto sul quale appoggiare una collezione di orchidee, da posizionare vicino alla finestra, che fosse alto, leggero e trasportabile facilmente.
Il materiale, tutto di recupero a parte la minuteria necessaria per l'assemblaggio, consisteva in uno stand appendiabiti rotto e in tre tavole simil-parquet avanzate dal rivestimento del pavimento.
Due di queste ultime sono state unite insieme per formare il ripiano superiore (quello più grande), mentre la terza, grazie a due fori passanti realizzati mediante una fresa, costituisce un ripiano più stretto che ha la triplice funzione di (A) riempire visivamente uno spazio troppo vuoto, (B) conferire maggiore stabilità alle "gambe" del tavolino e (C) costituire un piano di appoggio per tenere a portata di mano gli utensili necessari alla cura delle piante.
Dato che i bordi delle tavole presentavano le apposite scanalature che servono per incastrarle tra loro, abbiamo pensato di rivestirli con dei bordini a "L" di plastica, di colore nero, perché si accordassero alla struttura dello stand espositore. Un po' di colla da montaggio, e la rifinitura è stata applicata velocemente.
Purtroppo ho soltanto queste foto scattate nel garage, dove il tavolo è stato assemblato. Ma credetemi sulla parola si vi dico che con la sua raffinata tovaglietta ricamata e le piante ben alloggiate, fa la sua bella figura.
A presto! =)